Lue: “Allenare i Cavs? E’ il lavoro più duro del mondo”

Allenare i Cavs?

E’ il lavoro più difficile del mondo senza alcun dubbio“. Sono parole di Tyrone Lue, rilasciate in un’intervista a ESPN in settimana.

E’ un lavoro duro, ma sono passato attraverso a situazioni peggiori nella mia vita. Cerco di non dare peso ai rumori e alle parole mi stanno attorno. Finchè ho la fiducia del GM, del presidente, della città e dello stato dell’Ohio, mi sento bene, ed è l’unica cosa che conta“.

L’allenatore dei Cavs è stato messo sotto accusa più volte lunga la sua breve carriera da allenatore. Il più delle volte, a causa del suo rapporto con LeBron James. Il Re sembra avere in mano le redini della squadra molto più di quanto non le abbia Lue, e il potere decisionale riguardo a discorsi tecnici sembra essere quasi tutto nelle mani di James. Lue sembra essere un fantoccio messo lì dal Re, così che lui possa prendere ogni decisione durante le partite senza che l’allenatore si opponga, come faceva David Blatt, prontamente silurato.

Queste sono i discorsi più pesanti che Lue ha sempre dovuto ascoltare durante il suo impiego a Cleveland. L’ultimo capo d’accusa, però, non riguardava il suo rapporto di servizio nei confronti di James, bensì la sua decisione di lasciare in panchina Irving e Love in gara 3 contro Indiana.

Quando ero un giocatore, sei o sette anni fa, volevo attaccare ogni reporter per quello che dicevano, ma ora capisco che non ne vale la pena. Ci sarà sempre qualcuno che si inventerà qualcosa per vendere la sua storia, è il vostro lavoro. E’ giusto che voi facciate così“.

Lue, nell’intervista ha continuato dicendo di non apprezzare l’essere nello spotlight ovvero sotto i riflettori, per questo sembra sempre assente durante gli huddle della sua squadra. Preferisce parlare in privato alla sua squadra, per paura che le telecamere sentino quello che dice.

Nonostante tutto quello che si dice, e che si continuerà a dire, Lue detiene un record non da poco nell’NBA: è il primo allenatore della storia ad aver vinto l’anello da allenatore subentrato durante l’anno. Non poco, nonostante rimanga il lavoro più duro del mondo.

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Pubblicato da
Alessandro Zorzoli

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