Recap
Alla Oracle Arena si gioca gara 2 fra Golden State Warriors e San Antonio Spurs. Starting line-up classica per Golden State, ritorno di Simmons dall’inizio per gli Spurs dato che Leonard è out per l’infortunio alla caviglia. Il primo possesso va ai padroni di casa e dopo qualche tentativo al tiro mancato dai due team è Durant ad aprire le danze su ambo i lati. Jumper dalla lunetta e poco dopo stoppata su Jonathon Simmons. Draymond Green servito da Curry spara la prima tripla della serata. Lo stesso Green in fase difensiva tiene bene contro Gasol in post ma il catalano è più bravo buttandosi indietro e insaccando i primi due punti per San Antonio. Steph Curry dà subito l’impressione di essere ispirato stasera deliziando il pubblico con il suo noto ball-handling. Dopo tre minuti e mezzo dall’inizio i ragazzi di Popovich sono in netta difficoltà soprattutto sul lato offensivo con 1-9 dal campo. Dall’altro lato Curry riscalda i motori in contropiede realizzando la sua prima conclusione da dietro l’arco. A risollevare gli animi dei texani ci pensa Simmons che di carattere e talento mette a segno 8 punti su 10 degli Spurs quando siamo a metà quarto. Di particolare fattura la penetrazione dal centro verso destra conclusa con il gancio in corsa su gran difesa di Durant. A poco più di 4 minuti dalla fine della frazione Golden State è davanti 10-20 con 4-6 da tre punti e 8-14 dal campo. Ginobili entra per cercare di non perdere contatto, infatti guadagna subito due liberi messi a segno. Peccato per lui e gli Spurs che Curry abbia le mani calde. La sua terza tripla è frutto di una uscita dai blocchi, riceve palla ancora dentro l’arco e in meno di un secondo mette i piedi a posto e tira a canestro. Il primo quarto si chiude con Golden State in vantaggio per 16-33, tirando 12-20 dal campo e 6-9 da tre punti (4-5 da tre per Curry). San Antonio in difficoltà con 6-26 dal campo e 0-3 da tre. Aspetto sottolineato anche dal proprio coach che ha commentato semplicemente ai microfoni di Doris Burke: “we didn’t score” (non abbiamo segnato).
Secondo quarto che si apre con la tripla di Danny Green che si rivela essere un fuoco di paglia dato che i Warriors rispondono anche grazie al buon apporto della panchina. David West e Shaun Livingston su tutti, il primo importante sia in difesa che in fase realizzativa, il secondo 6 punti di cui due con il tiro dal palleggio sopra alle mani di Aldridge. A proposito del lungo #12 è ancora a secco questa sera sebbene cercato molto nell’attacco degli Spurs. E’ Simmons a mantenere accesa una fiammella riuscendo in qualche modo a dare punti all’attacco, non gli mancano i mezzi né il coraggio per buttarsi in penetrazione e strappare canestro e fallo prima e schiacciata al ferro poi. La difesa di Popovich sembra non riuscire a contenere la varietà offensiva messa in campo dai californiani, come se non bastasse tirano con il 67.7% con 8-11 da tre punti a metà quarto. Simmons si fa sentire ancora da tre e Aldridge segna il suo primo canestro ma l’onda dei ragazzi guidati da coach Mike Brown si abbatte inesorabile sugli incerti giocatori di San Antonio. Aldridge su rimbalzo difensivo si distrae e McCaw ruba palla e serve West (3-3 dal campo) per l’appoggio facile a canestro che infiamma l’arena e porta i Warriors a +27. Il quarto si conclude su questa falsa riga, Spurs in bambola e pausa più che necessaria.
All’inizio del terzo quarto si vede in campo anche Matt Barnes al posto di uno scarico Klay Thompson (21 minuti, 5 punti). La storia sembra essere la stessa, San Antonio attacca cercando soluzioni individuali riuscendo a cavarne ben poco come nella situazione di isolamento in post per Aldridge. Intanto Curry serve l’assist numero 5 per la seconda tripla a segno di un KD da 16 punti. Gregg Popovich forse per punizione, forse per necessità di forze fresche concede subito minuti alle seconde scelte Dedmond e Forbes, ma è ancora Simmons l’unico in grado di spremere punti da questo difficile match. Quando mancano 5 minuti sul cronometro Curry su una ripartenza d’attacco si arresta e tira da posizione centrale la quindicesima tripla per i Warriors portando il risultato sul 66-93. Popovich decide di mettere in campo tutte le seconde scelte dando i primi segnali di resa. Condizione che si evince anche dagli sguardi dei giocatori texani seduti a bordo campo. Scelta diversa per Mike Brown che allunga il minutaggio per Curry e Green proprio come avvenuto nella prima metà di gioco. La terza frazione di gioco si conclude sul punteggio di 75-106. Golden State padrona del match con 15-29 dalla lunga distanza e 58.8% dal campo. Curry re della gara con 6-9 da tre punti, 7 rimbalzi e 7 assist.
Ultima frazione di gioco cominciata bene da David West che riceve bene sotto canestro fra due avversari e scarica nell’angolo per i tre punti di Clark. C’è spazio per Livingston che accoppiato con Bertans prende separazione con lo step back dallo spigolo dell’area e segna con eleganza il 77-116 Warriors. Popovich non perde però la propria diligenza chiamando timeout per dire due paroline alle seconde linee in campo. Duro contro Kyle Anderson su una scelta difensiva deprecabile che lascia l’area libera per il taglio di McAdoo che conclude al ferro. A metà quarto quarto il punteggio è 86-120. La festa delle triple continua con McCaw 3-3 dall’arco e 16 punti fin qui oltre ad un bellissimo assist no-look sopra la spalla per il rimorchio di McAdoo che inchioda ancora a canestro. Bertans sfrutta il cosiddetto “garbage time” per mettere in mostra i propri mezzi tecnici. Fluida meccanica di tiro che gli garantisce la terza tripla consecutiva.
Gara 2 termina 100-136. Golden State domina la partita dal primo quarto chiuso 16-33. A fine partita i Warriors 56.2% dal campo con 18 triple e ben 39 assists. Curry miglior realizzatore con 29 punti in 30 minuti di gioco, 7 rimbalzi, 7 assists e 6-9 dalla distanza. I problemi per coach Popovich sembrano insormontabili senza la stella Leonard, ma nulla è deciso. Per gara 3 si va in Texas.
Guarda i commenti