Dopo la vittoria dei Cavs in gara 4 che li porta 3-1 sui Celtics nella serie finale della Eastern Conference il coach dei campioni in carica Tyronn Lue si dice ancora molto preoccupato della franchigia guidata da coach Brad Stevens. I Celtics infatti dopo aver perso Isaiah Thomas per un problema all’anca dopo gara 2, hanno giocato due partite molto positive sotto l’aspetto realizzativo. Ai microfoni di ESPN il coach dei Cavs ha affermato:
Non sto proprio pensando ai Warriors. Siamo molto concentrati su Boston, le cose che stanno facendo in campo sono più difficili da difendere dell’attacco dei Warriors. A mio avviso è una cosa totalmente diversa perché loro mettono in campo molta corsa e diverse giocate da diversi giocatori.
Certo Golden State non è da meno ed è difficile pensare che queste dichiarazioni non siano allo stesso tempo una provocazione ed un attestato di stima nei confronti del lavoro di Brad Stevens.
Voglio dire che Golden State corre, usa tagli, split etc, ma questi ragazzi di Boston corrono come matti! Mi fanno impazzire e Brad continua a tenere alto il ritmo, a farli correre e tagliare e questo fa sì che ogni giocatore è una minaccia. E’ dura, è molto dura.
Certo è che i Celtics hanno venduto e venderanno cara la pelle nella prossima sfida. Lo dimostra il fatto che Stevens è riuscito a diversificare l’offensiva dei suoi Boston a seguito dell’assenza di una pedina fondamentale come IT#4 . Di sicuro c’è anche la consapevolezza dei ragazzi di Lue di poter battere Bradley e compagni e andare avanti senza troppi grattacapo alle Finals NBA, nonostante le partite “no” di King James. La mossa di Lue è quella di provocare e cominciare a mettere pressione soprattutto sull’ assistant coach Mike Brown attualmente in prima per i problemi gravi di Steve Kerr. Infatti viene criticato dall’ambiente l’utilizzo di schemi d’attacco basilari di coach Brown. Anche se a quanto pare i Warriors con i loro schemi basilari sono entrati ancora una volta nella storia NBA presentandosi alle Finals con 12 vittorie consecutive in post-season. Messaggi criptati e frecciate nascoste, le finali in NBA si giocano anche su questo piano.