NBA Playoff

Nba Finals MVP: chi sarà la stella più luminosa?

Manca davvero poco alla prima gara delle Nba Finals. Nell’attesa che cominci il remake degli ultimi due anni di post-season giornalisti e tifosi si sbizzarriscono sulle previsioni per il titolo di MVP delle Finals. Di sicuro c’è l’imbarazzo della scelta vista la quantità di stelle che saranno lì sul parquet a contendersi il trofeo dedicato a  Larry O’Brien. ESPN lancia il sondaggio interpellando le categorie “esperti” e “fan”. I risultati sulle prime due posizioni sono quasi coincidenti. Primo contendente al titolo MVP è Kevin Durant con circa il 50% dei voti in ambo le categorie. Secondo Stephen Curry con circa il 27%. Per la Terza posizione sono in disaccordo le due categorie. Gli esperti preferiscono Draymond Green (12%), mentre i fan mettono LeBron James subito dietro Curry con il 21% delle preferenze. Kirye Irving solo al 3%.

Al di là dei sondaggi simpatici e tutto sommato poco indicativi, diamo uno sguardo a qualche semplice statistica e ad alcune curiosità per farci una piccola idea di come si presentano a queste finali le all-stars sopracitate.

Kevin Durant.   Uno dei giocatori più in forma dei Warriors dopo aver collezionato una media di 28.8 punti a partita nella serie contro gli Spurs con il 60% dal campo. A differenza della passata stagione KD ha ovviamente molti meno tiri da prendere a partita. Con i Thunder in coppia con Westbrook nella scorsa post-season 175 canestri su 407 tentativi e 43% dal campo, 31-110 da tre punti ossia 28% dalla lunga distanza. In queste 12 vittorie di Playoff in casacca Warriors ha tirato 89-160 dal campo con 55.6% di cui 20-48 da tre punti che equivale al 41.7%.

Stephen Curry.   28.6 punti per partita con il 50.2% dal campo e 43.1% da tre. Tutti record di carriera. Chi dice che Curry non è ai livelli degli anni passati dovrebbe pensarci bene. Le sue percentuali fino ad ora in post-season ci dicono che rispetto all’anno scorso tira con circa 7 punti percentuali in più dal campo e 3 punti percentuali dall’arco ed è meno presente a rimbalzo per via dell’arrivo di Durant.

Klay Thompson.   Dopo aver rivelato qualche piccolo retroscena per caricarsi, la point guard di Golden State deve senza dubbio far fronte a una delle “peggiori” serie di playoffs che abbia giocato come dimostrano le statistiche di tiro (anche se sappiamo bene che non sono tutto). 38.3% dal campo contro il 44.4 dello scorso anno e 36.4% con 24-66 da tre punti contro il 42.4% e i 98 canestri su ben 231 tentativi dalla lunga distanza. Non c’è dubbio che sia una stella ma a quanto pare deve cercare di entrare meglio nel vivo dell’attacco ora che ci sono le mani di KD da tenere in conto.

Draymond Green. Finalista per il premio di difensore dell’anno sarebbe il primo giocatore dai tempi di Hakeem Olajuwon (1994) a vincere difensore dell’anno ed MVP delle finals nella medesima stagione. Nonostante la caratura difensiva di altissimo livello si presenta alle Finals con 50% dal campo (7% in più dell’anno scorso) e 47.2% da tre punti.

LeBron James.   Al momento è secondo solo a Jordan per il numero di MVP delle Finals ottenuti con 3 premi sullo scaffale. Attenta al quarto. Jordan è a sei. Ha raddoppiato rispetto a due anni fa (l’anno del ritorno a Cleveland e sconfitta  contro i Warriors in finale) la sua percentuale media da 3 punti passando da 22.7% con 25-110 tentativi a segno ad un 42.1% con già 32-76 tiri a bersaglio. La sua presenza come contendente al titolo individuale è quasi scontata.

Kyrie Irving.   Non gli viene assegnato per un soffio l’ Nba Finals MVP 2016 così come avvenne 2 anni fa a Curry ed in effetti sono passati esattamente 10 anni da quando una point guard non viene insignita di questa onorificenza. L’ultimo? Tony Parker che con i suoi Spurs sconfisse proprio i Cavs in finale (4-0!). Ad ogni modo Irving, nonostante la percentuale da 3 leggermente inferiore alla scorsa stagione, quando chiamato al dovere ha sempre risposto presente.

Kevin Love.   Forse quello meno indicato da fan ed esperti per la corsa al titolo MVP ma senza dubbio Love ha dimostrato di giocare ai livelli che gli competono soprattutto nella serie contro Boston mettendosi in luce con le sue bombe dalla distanza. 38-80 e 47.5% da tre punti per lui nell’attuale post-season e un confortante 45.7% dal campo.

I pretendenti non mancano ed il numero,oltre che al livello, sembra essere tra i più importanti mai visti in Nba. Chi sarà il vincitore del campionato e del titolo di MVP delle Finals sarà solo il campo a dircelo e lo spettacolo sembra promettere bene.

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Pubblicato da
Claudio De Simone

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