Ci siamo, finalmente domani notte (03.00 ora italiana) iniziano le NBA Finals, il terzo atto della sfida tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers.
A poche ore dall’apertura delle ostilità è già arrivata la prima defezione in casa Golden State, coach Kerr, infatti, non potrà allenare la sua squadra dalla panchina a causa dei problemi alla schiena che lo affliggono ormai da due anni. È dall’inizio della postseason che Kerr è stato sostituito dal suo vice Mike Brown alla guida della squadra e, almeno dai risultati, questo cambiamento non sembra aver turbato i giocatori che arrivano alle porte delle Finals con un record ai Playoff di 12-0.
Ovviamente l’ex giocatore di Bulls e Spurs, nonostante i problemi fisici, è sempre presente, anche se non direttamente, agli allenamenti della squadra e, intervistato da Tim Kawakami del The San Jose Mercury News, si è mostrato completamente fiducioso della squadra, dichiarando che non pensa che la sua presenza possa risultare determinante per i risultati della squadra:
Devo considerare molti fattori prima di decidere di ritornare in panchina. In ogni caso stiamo facendo bene anche senza di me. Onestamente non penso che la mia presenza farebbe molta differenza per la squadra. Perchè faremmo le stesse cose. È esattamente come se io fossi agli allenamenti. Sto comunicando con lo staff, sto guardando filmati e analizzando tutto. E lo farò prima e dopo ogni partita indipendentemente dalla mia presenza in panchina.
Anche all’inizio della passata stagione Kerr non aveva allenato a causa di problemi fisici causati da una perdita di fluido spinale. Il timore del coach di Golden State è quello che il suo ritorno possa essere una distrazione per la squadra:
Non so se possa essere un problema. Non penso di potermi preoccupare di quello. Devo basarmi sulle mie sensazioni, se mi sento bene dovrei allenare, se non me la sento allora non dovrei. È molto semplice.