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Le dichiarazioni di Adam Silver nel prepartita di gara 1 delle NBA Finals

Adam Silver, Commissioner NBA, ha incontrato la stampa nella consueta conferenza stampa che apre la serie di NBA Finals. Temi caldi, ovviamente,il livello competitivo della Lega,  la D-League, il riposo dei giocatori e tanto altro. Di seguito riportiamo i passaggi più significativi dell’intervento di Silver:

Dal punto di vista della Lega vuoi sempre vedere grande competizione. È ciò che vogliono i nostri tifosi, è ciò che offriamo in questa Lega. Ciò detto, questa è la vita reale, non è scritta in un copione a priori, e succede. Certamente il tifoso che è in me vorrebbe vorrebbe vedere più competizione in alcune occasioni ma voglio dire, dall’altro punto di vista penso che dovremmo anche celebrare l’eccellenza. […] Credo che queste cose  si sistemeranno da sé.

CAPITOLO D-LEAGUE  

Per quanto riguarda la DLeague, adesso la Gatorade League, abbiamo aggiunto la possibilità del two-way contract. Quindi ora, in sostanza, ci saranno 60 nuovi posti NBA nella Gatorade League. Questi due posti per squadra nei quali non sarai un giocatore NBA, ma in un ruolo più elevato rispetto a quello tradizionale della DLeague e sarai in grado di avere più soldi e poi [potrai] essere promosso nella tua squadra.
L’obiettivo iniziale […] era cercare di attirare i giocatori high- school. […] Non siamo in competizione con i college. Pensiamo che andare in questi programmi di college sia il miglior percorso per arrivare in NBA.

Silver ha inoltre paventato l’ipotesi di un innalzamento dell’età minima per rendersi eleggibili al Draft

Penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che qualche cambiamento vada fatto. La nostra intenzione in sede di discussione del contratto collettivo era quella di alzare l’età minima da 19 a 20 anni e ovviamente, dal punto di vista formale, i giocatori spingevano per abbassarla da 19 a 18. […] Per quest’anno le proiezioni dicono che avremo 20 one and done player scelti al Draft. Quando abbiamo cambiato l’eta minima da 18 a 19 per la prima volta, nel 2006, abbiamo avuto due giocatori one and done. […] Non sta funzionando per nessuno. […] Ci sono molti punti di vista da tenere in considerazione e vedremo se giungeremo ad un sistema migliore. Ne riparleremo nel corso della prossima stagione. Non sono qui oggi a dire che ho la soluzione perfetta. […]

Il tema è al centro di un costante dibattito tra il Commissioner e i “veterani”:

Parlo frequentemente  con i veterani di questa lega [loro] sentono che i giocatori giovani non arrivano pronti al gioco allo stesso modo. Abbiamo notato anche una dicotomia per quanto riguarda i giocatori internazionali. Molti di loro sono già professionisti da tre anni quando arrivano in NBA e hanno un bagaglio di esperienza molto diverso rispetto a quello che notiamo nei giovani americani che passano attraverso i programmi del college.

CALENDARIO A tal proposito, Silver è stato chiaro, ribandendo la propria posizione.

Espandere il calendario?
Il problema non è il numero delle partite ma la distanza fra le stesse. C’è una diretta correlazione tra fatica e infortuni da parte dei giocatori. Non si tratta di una questione. nuova in questa lega. La difficoltà nel fare comparazioni storiche deriva dal fatto che non avevamo una categoria DNP. Esiste solo da tre anni […] Stiamo anche chiedendo alle nostre arene di liberare più date. Se riuscissimo [nell’intento] potremmo aumentare lo spazio tra le partite. […]
Abbiamo aggiunto una settimana, partiremo da lì. Il mio desiderio non è avere questa conferenza a luglio.

LOTTERY 

[Il sistema] mi fa diventare matto [tanking, annessi e connessi ndr] […] Penso che possiamo fare di più per disincentivare le squadre da un atteggiamento del genere.

RAZZISMO Tema delicato, soprattutto dopo gli episodi che hanno visto protagonista LeBron JamesSilver mostra fermezza:

C’è una lunga tradizione in questa lega nel parlare di questioni di disuguaglianza o ingiustizia razziale. […] Credo che raddoppieremo i nostri sforzi, […] lavorando direttamente con l’Associazione dei giocatori, parlando apertamente di tali questioni.

STEVE KERR Nel corso della conferenza non manca un pensiero  anche per l’allenatore di Golden State ai box per i noti problemi di salute :

Conosco Steve da più o meno 25 anni. […] Tutti questi cliches sono veri, non c’è nulla di più importante della tua salute.

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Pubblicato da
Nicolò Basso

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