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Iguodala, solidarietà a LeBron

Andre Iguodala è uno dei veterani in casa Golden State Warriors, uno che ne ha viste tante in carriera non solo in campo ma anche fuori. Il numero 9 dei Dubs è voluto intervenire su un episodio accaduto qualche giorno prima di gara 1 delle Finals ma venuto alla scoperta soltanto dopo, un episodio riguardante LeBron James.

Una circostanza spiacevole che riporta in auge un tema sempre scottante oltreoceano come quello del razzismo. Come riportato da TMZ Sports in anteprima, dei vandali hanno preso di mira la villa di Los Angeles del Re scrivendo a caratteri cubitali sulla cancellata di ingresso la cosiddetta N-word, che non sta altro che per Nigga.

La polizia angelena ha emesso un comunicato stampa a riguardo, con le indagini in corso per individuare i colpevoli di questo gesto vile e deprecabile. Al momento del misfatto, nessuna della famiglia James si trovava nella residenza acquistata da The Chosen One nel 2015, con LBJ in ritiro con la squadra nei pressi di San Francisco.

L’agente di LeBron, Rich Paul, non ha voluto commentare la vicenda mentre il diretto interessato ha parlato così in una conferenza stampa a margine dell’allenamento dei Cavs.

Non importa quanti soldi tu abbia, non importa che tu sia famoso oppure no, non importa quanta gente ti ammiri: essere un nero in America è dura. Abbiamo ancora tanta strada da fare come società civile perché si possa dire che gli afroamericani siano uguali agli altri cittadini.

Tra le tante testimonianze di sostegno giunte a LeBron, ce n’è una particolare proveniente da un avversario sul parquet nella serie finale ma un amico in abiti borghesi ovvero Iguodala. Ecco le dichiarazioni a riguardo dell’MVP delle NBA Finals 2015.

In maniera sistematica si dice che le cose riguardanti i soldi e la ricchezza ti separano dalla realtà, e c’è la percezione in tutti gli Stati Uniti che i soldi vogliano dire felicità. È questo l’obiettivo più importante da perseguire in questo Paese? Tanta gente si trasferisce qui negli USA per cercare di arricchirsi e vivere il loro sogno americano, ma secondo me non funziona così. È la mia opinione, giusto o sbagliata. Non importa se hai i soldi, e mi ci metto in questa categoria senza problemi, o non ce li hai: il razzismo tocca tutti e purtroppo è ancora dilagante. Nessuno finora è mai venuto a scrivere offese sulla mia casa ma quella parola con la n mi è stata rivolta diverse volte. Spesso ancora oggi mi sento giudicato dagli sguardi della gente per il colore della pelle, il che dimostra quanto ancora siamo indietro come società.

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Pubblicato da
Simone Domenichetti

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