Coach Lue sembra avere le idee molto chiare sul quintetto e sul gioco dei suoi Cavs a poche ore da gara 3 delle NBA Finals. I suoi sono sotto 0-2 e le critiche piovono copiose sui campioni in carica. Si parla di sweep, letteralmente spazzare, perchè la paura è proprio quella di finire questa serie finale con zero vittorie data la dimostrazione di forza di Golden State. Ovviamente se ne parla per creare notizia o in luoghi stile Bar sport. Di tutt’altro avviso sono i diretti interessati, lungi dal cantare vittoria troppo presto, come ha dichiarato Draymond Green. L’esperienza delle scorse Finals ha lasciato un insegnamento abbastanza importante nelle menti dei californiani. Ma anche in quelle dei campioni. Proprio come l’anno scorso Cleveland si trova ad inseguire e la speranza unita alla consapevolezza di poter ribaltare il risultato è l’insegnamento giunto nello stato dell’Ohio.
Lue ha annunciato che giocherà J.R. Smith nonostante le prove sottotono fornite nelle prime due gare di finale. Lecito pensare che Iman Shumpert possa partire nella starting lineup di questa notte dopo aver raccolto qualche difesa buona contro KD e aver mostrato aggressività in attacco. Ad ogni modo non c’è bagarre fra i due per il posto da titolare, anzi Martedì durante l’allenamento aperto alla stampa Shumpert e Smith hanno ingaggiato un frenetico uno conto uno con il primo che incitava a gran voce il secondo di portare quella mentalità in partita.
L’allenatore dei Cavs sembra essere convinto anche del modo di giocare dei suoi ed in particolare di tenere alto il ritmo. I Cavaliers infatti stanno giocando ad un ritmo elevatissimo, soprattutto in gara 2, e ciò vuol dire cercare di costruire subito l’azione offensiva evitando che la palla si fermi per troppi secondi nelle mani di un giocatore. Basti pensare che LeBron James nei suoi 14 anni di carriera ha giocato in media con un ritmo di 90,6 possessi per partita mentre nelle finali quella media sale a 105,5.
Penso che prendiamo dei buoni tiri quando giochiamo con ritmo e non perdiamo palla lasciandoli correre in transizione. Questo è il nostro gioco. Non cambieremo il nostro gioco in base al nostro avversario. Sono fiducioso sul fatto che possiamo giocare in quel modo, lo abbiamo fatto l’anno scorso. Molte persone dicevano che non avremmo potuto farlo. Ma questo è il nostro gioco. E’ ciò che siamo. E non cambieremo solo perché stiamo affrontando i Golden State.
Parole chiare e concise di coach Lue. Fra poche ore scopriremo se i Cavs saranno in grado di sostenere quel ritmo che nel primo quarto di gara 2 risultava essere il più alto che James avesse mai giocato nelle sue 1.275 partite.