NBA Finals

Cleveland da record, Golden State va ko: 3-1

PAGELLE

 

CLEVELAND CAVALIERS

 

LEBRON JAMES 8,5. A fine primo tempo viaggia già su numeri pazzeschi (22+6+8), e nel secondo non fa altro che migliorare il suo score, trascinando i suoi nei momenti di difficoltà e regalando giocate di altissimo livello e spettacolarità. Chiude con l’ennesima tripla doppia, quella che gli fa superare Magic Johnson, da 31 punti, 10 rimbalzi e 11 assist (unica pecca i tiri liberi, 6/10). Trascinatore vero di questa squadra, che non ne vuole sapere di arrendersi, tantomeno davanti al proprio pubblico.

 

KYRIE IRVING 9. È lui l’MVP della serata. Semplicemente onnipotente nel primo tempo (28 punti con appena 3 errori dal campo), rallenta un po’ ad inizio secondo, mantenendo comunque standard altissimi. I 5 punti consecutivi con cui ricaccia indietro Golden State ad inizio quarto quarto sono da campione purissimo: chiude con 40 punti e uno scintillante 7/12 da oltre l’arco.

 

KEVIN LOVE 7,5. Difensivamente ci mette impegno e quantomeno ci prova, ma è in attacco a fare la differenza, con ben 6 triple segnate su 8 tentativi. È questo il Love di cui i Cavs hanno bisogno, in grado di aprire il campo e punire sugli scarichi, pur sacrificando un po’ la lotta a rimbalzo (5 complessivi conquistati).

 

TRISTAN THOMPSON 7. Parte ai mille all’ora, contestando ogni rimbalzo e lottando come un leone su tutti i palloni. Cala un po’ alla distanza, ma finalmente, dopo tre gare sottotono, riesce a dare un buon contributo con i suoi 5 punti, 10 rimbalzi e, addirittura, 5 assist.

 

JR SMITH 7. 3 triple in momenti topici nel primo tempo, nel secondo si eclissa un po’ fino a quando, nel finale, non aiuta i compagni a dare il colpo di grazia alla partita. Difensivamente si può migliorare, ma almeno in attacco porta un buon contributo con 15 preziosi punti.

 

RICHARD JEFFERSON 7,5. Premiamo lui della panchina dei Cavs, perché l’energia e la voglia che porta sul parquet sono incredibili. Guardando il box score si leggono 8 punti, ma sono tutte le piccole cose fa in campo, la sua lotta continua a rimbalzo, a renderlo preziosissimo per questi Cavs.

 

GOLDEN STATE WARRIORS

 

KEVIN DURANT 8. A lui non si può veramente dire nulla. Ci prova quasi da solo nel primo tempo, quando i compagni sono in totale balia degli avversari, e continua a macinare punti anche nel secondo, chiudendo con 35 punti segnati. Percentuali macchiate nel finale da qualche errore di troppo, ma sicuramente il rendimento di KD non è stato tanto diverso da quello, sublime, avuto nei primi tre episodi di questa serie.

 

STEPH CURRY 5. Chi invece deve fare mea culpa (non l’unico, sia chiaro) è forse un Curry troppo assente nel primo tempo, quando i Cavs fanno il bello e il cattivo tempo e lui non riesce ad entrare in ritmo collezionando solo errori e palle perse. Si riscatta parzialmente nella ripresa con qualche bella giocata offensiva, ma nella metà campo difensiva i passi avanti mostrati in casa sono un lontano ricordo. Servirà il miglior Curry, agli Warriors, in gara-5.

 

KLAY THOMPSON 6,5. Considerando l’immenso lavoro che fa nella metà campo difensiva, nonostante un Kyrie Irving onnipotente, può prendere solo elogi. Il 4/10 dalla lunga distanza non è del tutto indicativo, visto che le 4 conclusioni segnate sono sempre state messe in momenti molto importanti della gara. Può sicuramente migliorare dal punto di vista offensivo, ma non è facile trovare le energie difendendo su questo Kyrie Irving.

 

DRAYMOND GREEN 5. Eccessivamente nervoso sin dai primi minuti, rischia l’espulsione ad inizio secondo tempo, quando lo salva soltanto una revisione arbitrale sul fallo tecnico del primo tempo. Carattere a parte, dal punto di vista tecnico non è perfetto, chiudendo sì con 16 punti e 14 rimbalzi, ma sbagliando diverse letture sia in attacco che in difesa, dove di solito è una colonna portante degli Warriors. L’anno scorso in gara-5 non c’era ed è probabilmente lì che Golden State ha perso l’anello: quest’anno ha l’occasione per rifarsi, vedremo se saprà coglierla.

 

ZAZA PACHULIA 4. Discorso simile a quello fatto per Green, anche se lui ha l’aggravante del bruttissimo gesto (non visto dagli arbitri) ai danni di Shumpert. Rischia seriamente la sospensione per la prossima gara-5, e considerando che stasera è comunque rimasto in campo per oltre 15 minuti, questa non è una buona notizia per Golden State.

 

PANCHINA WARRIORS 6. Eccezion fatta per Livingston, preziosissimo nel primo tempo, e per qualche giocata di McCaw e Iguodala, questa sera la panchina di Golden State non ha avuto il solito impatto. Niente di catastrofico, per carità, ma quando i titolari facevano fatica nel secondo tempo la panchina non ha trovato il giusto rimedio.

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Andrea Falcetti

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