Accantonati i rumors di mercato che negli ultimi giorni lo vedevano addirittura vicino ai Cleveland Cavaliers, Paul George è tornato ai pubblicamente in veste di leader dei Pacers.
Proprio la squadra di Indianapolis, conclusa la regular season con 42 vittorie e 40 sconfitte, ha affrontato LeBron e compagni nel primo turno dei playoff, subendo l’eliminazione per 4-0 ma senza perdere una singola partita con un margine superiore ai 6 punti.
A questo proposito, George è convinto che Indiana non sia particolarmente lontana dai vice-campioni NBA, e che con qualche mossa il gap potrebbe essere ridotto a zero:
“Si, è vero, penso che non siamo lontani da loro“- ha detto George ai microfoni di ESPN. “E penso sia difficile contraddirmi, visto che Warriors a parte siamo stati noi la squadra a mettere più in difficoltà Cleveland nei playoff. Avremmo potuto vincere la serie.”
Le parole del nativo di LA vanno sicuramente prese con le pinze, sono quelle di un leader che vuole il salto di qualità definitivo da parte della squadra per provare ad arrivare ai vertici, e lo si capisce sopratutto dalla seconda parte del discorso, con un messaggio alla dirigenza:
“Nonostante tutto, però, abbiamo certamente bisogno di più talento. Ci servono giocatori migliori.”
Quando il discorso si è spostato sui rumors di lasciare i Pacers per unirsi ai Cavs, invece, George è stato chiaro:
“Non mi sento con LeBron, non parliamo affatto al di fuori del parquet. Chiaramente lo rispetto molto e lo considero un esempio da seguire, un giocatore fantastico che negli anni è stato un incredibile ambasciatore per il basket in tutto il mondo. Ma niente di più.”