4. Jayson Tatum
Di Lorenzo Garbarino
Jayson Tatum (2.03 cm x 93 kg) nasce il 3 marzo 1998 a Saint Louis (Missouri).
Il suo percorso nell’universo della pallacanestro ha inizio presso la Chaminade Prep School, sempre nel Missouri. Nel suo anno da Freshman, ha collezionato una media di 26 punti e 11 rimbalzi a partita, che gli hanno fatto guadagnare le attenzioni delle più importanti università americane.
Nel corso del suo anno collegiale a Duke, sotto l’egida di Coach K, Tatum ha potuto continuare con i migliori allenatori a disposizione il suo percorso di crescita, chiudendo la stagione con una media di 17 punti, 7 rimbalzi e 2 assist a partita.
Quello che può essere considerato come uno dei suoi punti di forza è certamente il suo fisico. Tatum infatti, possiede un corpo forte e dinamico, che gli permette di sovrastare i suoi avversari nel ruolo di ala piccola, ma allo stesso tempo di superarli in velocità viene affrontato da un ala forte
Nonostante la sua giovane età, possiede un bagaglio tecnico già particolarmente ampio, che nelle situazioni di isolamento gli permette di effettuare parecchie opzioni di tiro differenti.
Una caratteristica decisamente appetibile in sede di Draft e la buona percentuale ai liberi che, nonostante il corpo di un lungo, riesce a portare in dote. Inoltre, pur essendo essa già all’84%, risulta avere ancora diversi margini di miglioramento su questa statistica.
Nonostante le incredibili caratteristiche fisiche appena elencate possano essere la base delle proprie fortune, rischiano al contempo di essere la croce della sua carriera. Il giocatore infatti, non essendo né carne ne pesce, rischia di non riuscire a trovare la giusta collocazione nelle tattiche di squadra,
Jayson Tatum inoltre tende a preferire i tiri dalla media e lunga distanza, scartando quasi a priori ogni eventualità di attaccare al ferro
Nonostante questa sua attitudine, anche la meccanica dalla distanza necessita di un miglioramento, dato che spesso risulta essere troppo lento nei tiri non contestati. A suo favore, con una percentuale del 34% ha una buona base sulla quale investire nel tempo ed affinarla di anno in anno.
La sua tendenza all’isolamento rischia inoltre di essere un fattore negativo per il collettivo, dato che spesso rischia di interrompere il flusso della squadra e attirarsi le attenzioni della difesa avversaria.
Alle ottime qualité offensivo non fa seguito la qualsivoglia attenzione alla difesa, caratteristica sempre più ricercata nella pallacanestro moderna. Tatum invece, spesso sembra aspettare che l’avversario concluda la sua azione per poi lanciarsi all’attacco, e nell’NBA questo è uno dei primi atteggiamenti da modificare anche solo per galleggiare in una lega composta prevalentemente da squali.
L’ipotesi più accreditata, sopratutto secondo gli ultimi rumors sulle posizioni del Draft, è quella che vede proiettato Jayson Tatum alla terza posizione. Entrerebbe, così, a far parte della famiglia dei Boston Celtics, che possono contare su un collettivo già affiatato e con mentalità vincente, soprattutto grazie alle capacità di coach Brad Stevens di lavorare sui giovani. Alla franchigia del Massachusetts, Jayson Tatum potrebbe portare in dote una massiccia quantità di soluzioni offensive e darebbe maggiore respiro ad Isaiah Thomas. Non è da escludere, tuttavia, che i Celtics possano puntare su Jackson, come lasciato intendere nelle ultime settimane nonostante i dubbi degli ultimi giorni, con Tatum che si accaserebbe così ai Phoenix Suns.