I campioni NBA in carica sono stati tra le squadre più attive nei primi giorni di free agency, vedi il super contrattone da 201 milioni di dollari complessivi per cinque anni a Stephen Curry e la rifirma di un totem come Andre Iguodala. Quest’ultima mossa è il vero colpo dei Golden State Warriors che ha convinto il numero 9 a restare con un triennale da 48 milioni totali.
Una firma quella di Iguodala tutt’altro che scontata nonostante la splendida avventura in quel di Oakland per lui negli ultimi anni, coi momenti più alti toccati coi due anelli conquistati. Il prodotto di Arizona aveva diverse offerte in giro per la Lega – San Antonio Spurs e Houston Rockets su tutti – ma alla fine ha scelto di rimanere anche grazie al parere molto influente di una persona a lui vicina, ovvero il figlio.
Andre junior, 10 anni, è stato un componente fondamentale nel processo decisionale di Iguodala che ha raccontato tale aneddoto a NBA TV.
Le cose sono andate così. Sono andato nella camera di mio figlio e mi sono seduto in fianco a lui mentre stava giocando ai videogiochi. Gli ho spiegato la situazione, le opzioni che avevo a disposizione ma non mi ha lasciato finire quando ho detto “potremmo anche andare via da qui” perché è scoppiato a piangere. L’opinione di mio figlio è molto importante, non potevo dargli un dispiacere.