DeMarre Carroll, tradato dai Toronto Raptors e spedito senza troppi complimenti ai Brooklyn Nets, ha approfittato dello scambio per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
FIDUCIA
Carroll si è espresso in questi termini, intervistato dal Toronto Sun:
A Toronto ero infelice. Col mio agente pensavamo che lo stile di gioco dei Raptors sarebbe stato più orientato alla squadra, invece si puntava tutto sugli isolamenti. Pensavo e speravo che mi scambiassero l’anno scorso, ma non è successo.
E ancora:
Credo che non ci fosse fiducia reciproca quest’anno in squadra. Qualcuno teneva la palla troppo a lungo, perché pensava che i compagni non fossero in grado di contribuire ad alto livello.
Il riferimento non può che essere alle due star dei Raptors DeMar DeRozan e Kyle Lowry:
Se conosci solo una pallacanestro fatta di isolamenti, è difficile cambiare e provare un gioco più altruista. Servono i giusti giocatori e giusti allenatori per cambiare cultura; credo che ai Raptors non interessasse cambiare.
Carroll ha i numeri dalla sua: Toronto si è classificata 29esima e 30esima per assist complessivi nelle due stagioni in cui l’ala ha giocato in Canada. Va detto anche, però, di come il 31enne ex-Hawks non ci abbia messo tantissimo del proprio. Carroll, dopo aver firmato nel 2015 un contatto da 60 milioni di dollari in 4 anni, ha giocato solo 98 partite di regular season complessive in due stagioni. 8.9 punti, 3.8 rimbalzi e 1.1 assist in 26.1 minuti di media, con il 40% al tiro e il 34% da tre per lui nell’ultima annata.
A Brooklyn, in una squadra giovane e povera di talento, avrà la chance di rilanciarsi e di ritagliarsi un ruolo da veterano 3-and-D. Con la speranza, ovviamente, di trovare un contesto meno “bloccato” e più armonioso in fase offensiva.
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