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La faida del futuro: De’Aaron Fox vs Lonzo Ball

C’era una volta, ad inizio secolo, la rivalità fra Los Angeles Lakers e Sacramento Kings: essa culminò nella rinomata Finale di Conference del 2002, dove le due squadre diedero vita ad una delle serie di playoff più belle mai disputate.

Ora, passati 15 anni, non ci sono più (almeno, non ancora) quelle ambizioni per le due franchigie, ma potrebbe essere arrivato il momento buono per rinfrescare la rivalità: questa volta, con protagonisti i due rookie indicati come nuovi salvatori della patria, ovvero Lonzo Ball e De’Aaron Fox.

Credits to lakersnation.com

Fra i due il confronto nasce durante l’ultimo anno di permanenza all’università, prima del draft 2017: entrambi playmaker, entrambi destinati ad essere fra i primi 5 prospetti nella serata delle scelte.

Le similarità fra i due finiscono qui: da buoni rivali, le caratteristiche che si possono rilevare nei ragazzi sono diverse, da perfetti duellanti.

In campo, De’Aaron conta su una velocità di base altissima, è un maggior pericolo in pick’n’roll e un gran difensore sulla palla.

Lonzo invece è meno appariscente sui tabellini, ma in grado di farsi valere in tutte le sfumature del gioco, sfruttando una struttura fisica più possente a rimbalzo e nelle linee di passaggio, influenzando un’intera gara senza il bisogno di congelare il pallone.

Due sinora i confronti fra i due, nelle loro militanze universitarie: durante la regular season la vittoria è andata al team di UCLA guidato da Ball per 97-92, mentre durante il “dentro o fuori” delle Sweet 16 nel pieno della March Madness la vittoria è andata alla Kentucky di Fox per 86-75.

In entrambi i testa a testa però a brillare è stato De’Aaron; nel primo incontro 20 punti e 9 assist per lui rispetto ai 14 punti, 7 assist e 6 rimbalzi (con 6 palle perse) per Lonzo:

mentre nel secondo un dominatore per condurre alla vittoria i suoi, con 39 punti (record all time per un freshman dei Wildcats nel torneo NCAA), rispetto ai 10 punti con 8 assist e 4 turnovers per il neo losangelino…

… con dedica al padre di casa Ball:

il quale dopo la prima gara fra i due dichiarò:

“He [Fox] can’t mess with Zo. You can have 40 points and Lonzo can have two points and make the game winner, and I’m going with him. You had more points, but look at who won the game. I guess [Fox] really didn’t outplay him. It’s a team sport. All my boy is worried about is his team winning.”

“Fox non può competere con Lonzo. Può mettere a segno 40 punti mentre Lonzo realizzarne due ma mettere il tiro decisivo, e io scelgo il secondo. Può aver segnato più punti, ma guardate chi ha visto la gara. Non penso quindi che Fox lo abbia davvero surclassato. E’ un gioco di squadra. L’unica attenzione di mio figlio riguarda il risultato di squadra.”

e dopo la seconda, rincarando la dose:

“They came up short, but one game doesn’t define his season. No one is going to take De’Aaron Fox over him [Lonzo] because of one game. It’s about your body of work, and people know what he can do.”

“Non hanno vinto, ma non è con una partita che si giudica una stagione. Nessuno sceglierà De’Aaron Fox prima di Lonzo a causa di una sola partita. Si tratta di tutto ciò che può mettere a disposizione, la gente sa cosa può fare.”

Insomma, anche allargandoci fuori dal campo il paragone è stridente fra i due: sebbene personalmente Lonzo Ball tenga un tono posato, il vulcanico padre LaVar e l’intero contesto che gli gravita intorno, dal brand di merchandise dedicato Big Baller Brand al fratellino LaMelo dai 92 punti realizzati in singola gara (spesso senza tornare in difesa), hanno reso l’aura che lo accompagna cosí swag da portarlo anche sugli schermi della WWE.

Di basso profilo invece De’Aaron Fox, dagli interessi semplici quali Dragon Ball Super come un comune ragazzo della sua etá:

e spinto dal padre a parlare direttamente coi fatti sul campo… almeno finché a parlare del fenomeno LaVar non è intervenuto papà Fox stesso:

“My son already ate his ass up twice, [LaVar] can say what he wants to say. I just tell him to go back and watch the film. That’s it. All that yap, yap, yapping, I don’t even got to respond to that. We played them twice. Twice his son got outplayed. I always tell [De’Aaron], let your game speak for it. You ain’t got to talk. You ain’t got to fuss.”

“Mio figlio già lo ha distrutto due volte, LaVar può dire ciò che vuole. Posso solo ribattergli di andarsi a rivedere i filmati. A tutto il rumore che crea intorno non ho il bisogno di rispondere. Abbiamo giocato contro due volte. Due volte suo figlio è stato superato. Ho sempre detto a De’Aaron di lasciar parlare il gioco. Non c’è bisogno di aggiungere parole. Non c’è bisogno di sfidare.”

La differenza si è mostrata evidente la serata del draft, quando per i due è arrivato il momento di portare il loro confronto allo stage successivo; Lonzo si è presentato alla cerimonia con i vestiti griffati dal personale Big Baller Brand:

A proposito: appena scelto, è partita la vendita delle famigerate scarpe personali a tema gialloviola!

Mentre De’Aaron con una giacca dedicata alla lotta al tumore al seno, contro cui la madre ha lottato fortunatamente con successo:

Insomma, per il primo scontro fra i due in Summer League l’attesa era tanta, rispetto al valore della competizione. Ball però, trascinandosi un infortunio dal match precedente, è costretto a dare forfait:

E poco dopo arriva il tweet con facepalm, successivamente rimosso, di Fox:

Tempismo casuale? Il ragazzo, dopo aver scherzato sulla solita scusa dell’hacking, dice di aver solo voluto dare appositamente la notizia ai giornalisti… ci crediate o meno, la faida che potrebbe accompagnarci nei prossimi anni di NBA sembrerebbe essere appena iniziata.

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Pubblicato da
Marco A. Munno

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