Cleveland Cavaliers

Dottor J. non crede che il record nelle finali di LeBron ostacolerà la sua eredità

Come tutti i grandi campioni LeBron James è destinato a dividere l’opinione pubblica e i tifosi, in merito ad ogni singolo aspetto della sua vita sportiva e non. Probabilmente il punto su cui c’è maggior “battaglia” riguarda il record del nativo di Akron nelle finali NBA che recita 3 vittorie e 5 sconfitte. Se da una parte gli haters evidenziano le 5 batoste (impresa non troppo gloriosa riuscita solo a 4 giocatori nella storia), i fan fanno notare che mai nessun giocatore tra quelli “non-Boston Celtics” hanno mai raggiunto 8 finali.

“Dr. J.” Julius Erving, vincitore di un titolo in NBA con i Philadelphia 76ers e di due nella defunta ABA con i New York Nets ma anche più volte sconfitto in finale, si schiera apertamente dalla parte del Re. In una recente apparizione alla trasmissione  FS1’s Undisputed, il Dottore ha dichiarato:

“Il basket è uno sport di squadra, quindi un singolo individuo non vincerà mai un titolo. Le squadre vincono i titoli. Puoi essere bravo quanto vuoi ma vai dove ti porta la squadra. Puoi andare lontano solo quanto la squadra decide di andare lontano. 3-5 non significa niente. Sono molto più impressionato dalle 8 finali raggiunte che dal record. Se fosse stato 0-8 sarebbe stato ugualmente un grande risultato: è come andare 8 volte al Super Bowl”

Quando gli hanno chiesto se i suoi Nets e i suoi Sixers avrebbero avuto lo stesso successo anche senza di lui, Erving ha ammesso di essere stato il miglior giocatore di entrambe quelle squadre però non è venuto meno a quanto ha detto in merito a LeBron, affermando che:

“Essere il miglior giocatore di una squadra è come essere la ciliegina sulla torta. Sono molto unito a tutti i compagni avuti durante gli anni di Philadelphia e durante gli anni dei due titoli ai Nets, proprio perché abbiamo vinto da squadra. Io mi tolgo il cappello quando parlo di loro, perché non siderei allo stesso tavolo in cui siedo adesso se non fosse stato per loro”.

Guarda i commenti

  • Pian pianino si comincia a fare il punto sulla carriera di Lebron, anche se il modo con cui ha giocato i play off fanno pensare che abbia ancora due o tre anni a disposizione da dominatore e magari altri due o tre "alla Tim Duncan a fine carriera), chissà..
    da tifoso Boston spero in suo lieve calo, da sportivo invece che non si fermi qui e che venga definitivamente consacrato come il secondo miglior giocatore di basket di sempre (dopo Jordan) e quello in assoluto più completo.

    • Earvin "Magic" Johnson Jr. 906 partite giocate, 763 da titolare, 36.7 minuti a partita, 19.5 punti di media a partita, 11.2 assist e 7.2 rimbalzi (5.5 difensivi e 1.8 offensivi), 0.303% da 3, 0.52% da 2 e 0.848% dai liberi

  • Le parole di Dr.J sono pienamente condivisibili: senza squadra nella NBA e in tutte le altre leghe non vinci; ma è indubbio anche che non vinci se non hai giocatori alla LBJ in quella squadra. Certo 5 finali perse se prese come dato a sè sono molte, ma averne disputate 8 dice altrettanto sulla grandezza del giocatore, perchè in tutte quelle 8 volte lui era il più forte della sua squadra. In due occasioni(la prima di Cle vs gli Spurs e la prima di CLE dopo il ritorno vs GS)il fatto di non avere squadra ha anche dimostrato come sia impossibile vincere da soli. Al tempo della prima finale LBJ aveva compagni buoni ma niente di più, nessun secondo violino e un cast di supporto privo anche di esperienza; nella seconda occasione era lui vs gli Warriors, date le assenze di Love e Irving e cmq fece sudare i favoriti GS. A mio parere LBJ in quelle 8 finali solo 2 volte era favoritissimo: la prima a MIA vs i Mavs e l'anno dopo vs OKC, nelle restanti 6 o si è presentato con una squadra non all'altezza oppure aveva davanti avversari più forti o dello stesso livello. Contro Dallas gli Heat andarono a sbattere contro una squadra appunto più squadra in quel momento, più determinata, con un Campione come Dirk che li distrusse semplicemente perchè quei Mavs si dimostrarono più pronti e più determinati, ma MIA era più forte. Contro OKC invece MIA era più forte, più esperta, più coesa e aveva di fronte una squadra troppo giovane ed inesperta. Il contesto alla fine fa molta differenza.

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Pubblicato da
Gherardo Dardanelli

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