Il nome di Jimmy Butler ha infiammato il mercato NBA ancor prima che partisse il vero e proprio assalto ai Free Agent disponibili sul mercato. La trade perfezionata da Bulls e T-Wolves nella notte del Draft ha sorpreso un po’ tutti, Butler compreso.
Ora, a distanza di qualche settimana, il giocatore, ospite di “The Bill Simmons Podcast”, ha voluto in qualche modo chiarire la propria posizione:
[Dopo un incontro con il General Manager, Gar Forman e John Paxsons, Vice President of Basketball Operations] ero convinto di restare. Non riporterò parola per parola ciò che mi hanno detto [in quell’occasione], ma quando me ne sono andato lo pensavo davvero. Ma, come ho detto, è business ed è quel che è. […]
Butler non serba alcun rancore:
Non ho nulla contro chi era all’interno dell’organizzazione. […] Volevo solo sapere quali fossero le loro intenzioni. Erano chiare nel momento in cui ho è finito l’incontro? No. Forse mi sono state dette delle cose che io ho preso come, – Potresti essere qui- Non so se sapessero davvero cosa volevano fare finché non è stato presentato loro qualcosa. In quel momento erano [così], – Ok, sì, dobbiamo fare questa [trade], dobbiamo prendere questa strada. Sai, sei una squadra da .500, non sei né una cattiva né una buona squadra. Non li biasimo per questo.
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