Piu passano i giorni e più le voci che circolano attorno al nome di Carmelo Anthony si fanno insistenti. Dando oramai per scontato l’addio ai Knicks , è arrivato il momento interrogarsi su quale sia la destinazione migliore per rilanciare le ambizioni del 10 volte All-Star.
HOUSTON Raggiunto da Harvey Araton del New York Times, Dan D’Antoni, fratello maggiore del Coach of the Year 2017, non ha dubbi sul fatto che, nonostante le frizioni avute in passato, un eventuale approdo di Anthony a Houston verrebbe accolto favorevolmente da entrambi:
Ai tempi di NY, Melo e altri giocatori erano contrari al tipo di attacco proposto da Mike, perché non era semplicemente diverso, anticipava addirittura i tempi. È stato prima di Golden State, prima che prendesse piede un nuovo modo di giocare in NBA. Ma le cose cambiano. La lega cambia. Il gioco cambia. Melo cambia. Mike cambia.
D’Antoni ha poi proseguito rievocando l’evidente differenza di vedute alla base delle incomprensioni passate:
Melo aveva lasciato Denver per New York continuando a pensare al vecchio modo di giocare – dalla al tuo miglior giocatore, ferma la palla, uno contro uno- ma le cose, tutt’intorno, stavano cambiando. Giocatori più grossi che tiravano da tre, penetrazioni veloci, ball movement, al punto che è difficile avere in campo un giocatore che non sia in grado di segnare.