Questa volta mi ci è voluto più tempo per decidere perché avevo qualche dubbio in più. Volevo lasciar ribollire i miei pensieri per vedere quali interrogativi sarebbero emersi. Quando ho realizzato che era trascorso tempo a sufficienza, ho capito di essere pronto a comunicare la decisone che avevo preso riguardo al mio futuro.
Avevo parlato con Pop a lungo prima di andare in vacanza. Mi aveva detto di volere il mio ritorno in squadra e di avere bisogno di me. Appresa questa cosa, mi sono preso un po’ di spazio per pensare davvero a ciò che volevo fare. Non mi sono mai sentito come se lui [Popovich ndr] stesse cercando di convincermi.
Mi stava solo dicendo come si sentiva. So che se si fosse sentito all’opposto, me l’avrebbe detto ugualmente.
Se mi avesse detto di non volermi [ancora in squadra], sarebbe stata, in un certo senso, una decisione più semplice.
Non credo di essere superiore nel momento in cui qualcuno mi fa sapere di non volermi più in giro. Avrei detto, “Questo è quanto, finisce qui,” perché non avrei nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di firmare da altre parti.
Ho accettato la sua offerta perché è un onore essere parte di una franchigia come questa, sentirsi ancora importante a quarant’anni, ed essere circondato da persone che mi vogliono bene. Tutto ciò che stavo pianificando nel caso mi fossi ritirato posso semplicemente postporlo per un momento. Ma se mi fossi ritirato e avessi preso un anno di pausa, non sarei potuto tornare a giocare a 41 anni. Penso di aver preso la decisione giusta, quella che, sorprendentemente, tutti pensavano avrei dovuto prendere. Nessuno a me vicino mi ha detto, ” È finita, appendi le scarpe al chiodo e trova piacere nel fare altre cose.”
La verità è che mi diverto ancora a giocare. Ho meno responsabilità di un tempo e so che sono trattato bene. È una situazione ideale per me, alla mia età. Nemmeno la mia famiglia è stata un ostacolo. Ancora una volta, Many [la moglie ndr] mi ha detto di fare semplicemente ciò che mi fa star bene. Ovviamente ci intriga la possibilità di avere più tempo per noi stessi, ma dato che stiamo bene a San Antonio e i bambini vanno a scuola lì, non è stato un problema nel momento in cui ho scelto di tornare a giocare.
Sono consapevole del fatto che questa stagione sarà speciale, ma so anche che sarà tutto uguale a prima quando sarò in campo. Cerco sempre di aiutare la squadra a vincere. So anche di non essere più il maniaco di pallacanestro come lo sono stato in passato. Pop dice che sono competitivo come sempre, ma io non penso sia davvero così. Non c’è solo un cambiamento dal punto di vista dell’abilità, della velocità o che altro di fisico, ma anche nelle mie priorità.
Ovviamente quando la palla è in aria e commetto un paio di errori, o quando qualcuno mi sfida, non è che non mi interessi [più] vincere o perdere. Tutto ciò che faccio cerco di farlo al meglio. Ma se non avessi cambiato il mio approccio mentale e le mie aspettative, mi sarei ritirato dopo le Finals del 2013 o 2014 contro Miami.
Ho pensato a come la squadra si sia ricaricata. Rudy Gay ha firmato. Qualcuno potrebbe essere inizialmente sorpreso e pensare che non sia adatto allo stile di San Antonio, ma è un enorme talento con versatilità per giocare in entrambe le posizioni di ala. Dovrebbe permettere a Kawhi Leonard di riposare ma può giocare anche al suo fianco. È un grande realizzatore con grande atletismo e molte abilità. Come succede a chiunque si unisca agli Spurs, ci vorrà un po’ di tempo perché possa adattare al sistema e trovare la sua posizione. Lo stesso vale per Joffrey Lauvergne, che è davvero
abile ma dovrà adattarsi al nostro stile e capire che partirà dietro LaMarcus Aldridge e forse Pau Gasol nelle rotazioni. Anche Brandon Paul si è unito alla squadra. Pop mi ha detto che è uno che è cresciuto molto ed è felice di averlo messo sotto contratto. Vedremo come tutti i tasselli si incastreranno.
Oh, poi è fantastico avere anche Patty Mills di nuovo con noi , sia per me che per gli Spurs. Non solo per le sue abilità come giocatore, ma anche per la gran persona che è.
È davvero talentuoso ma rappresenta anche il mio legame con la nuova generazione. Il rapporto con lui è importante per me. Non voglio dire che siamo un pacchetto tutto compreso, ma il fatto che lui sia lì significa qualcosa per me. Penso addirittura che questo fatto mi abbia in parte spinto a tornare.
Ora che ho digerito il tutto, penso di aver preso una decisione che mi permette di giocare al massimo livello, che è ciò che ho sempre voluto. È arrivato a un’età alla quale non avrei mai pensato di ritrovarmi ancora a giocare. Considerando il mio stile e i rischi che prendo sul campo, e il chilometraggio che le mie gambe hanno accumulato con gli Spurs e con la nazionale, se dieci anni fa qualcuno mi avesse detto che a 40 anni sarei stato ancora in campo, gli avrei dato del pazzo. So quanto sono privilegiato per averlo fatto, per di più in una franchigia d’élite.
Sto lentamente cominciando a cambiare il mio approccio. So che dovrò ricominciare tutto da capo, dovrò tenere in ordine il mio corpo per restare valido [al servizio] della squadra e aiutare i miei compagni. Per ora, continuerò a godermi la vacanza e, una volta tornato a San Antonio, andrò a tutta. Dopo una lunga pausa, non è facile tornare in forma a 40 anni come lo è per un Dejounte Murray ventunenne. So che dovrò lavorare davvero duro e prendermi cura di me stesso più di quanto abbia fatto in passato. Quando arriverà il momento concentrerò tutte le mie energie per arrivare al top della forma.