Dopo la vittoria del titolo un mese e mezzo fa, i Golden State Warriors avevano già manifestato la loro indecisione sul partecipare o meno alla tradizionale visita alla Casa Bianca che le squadre vincitrici di NBA, NFL, NHL e MLB annualmente fanno.
Questa scelta, dovuta evidentemente a motivazioni politiche, è stata sostenuta da una parte dell’opinione pubblica e criticata da un’altra, e ieri, su richiesta del giocatore dei Portland Trail Blazers, C.J. McCollum, si è espresso sulla questione anche il Commissioner NBA Adam Silver, a cui è stato chiesto se la visita debba essere una scelta della lega, della squadra o individuale.
Penso che non debba essere assolutamente una scelta della lega – spiega Silver in un intervista a The Players’ Tribune – Non penso che dovremmo obbligare squadre e giocatori ad andare alla Casa Bianca. Secondo me, se invitate, le squadre dovrebbero andare. A prescindere dalle opinioni politiche personali, penso che queste istituzioni siano più importanti di ogni singolo politico o di chiunque venga eletto. E mi preoccupa che qualcosa come andare alla Casa Bianca dopo aver vinto un titolo, una cosa che è sempre stata una tradizione, diventi qualcosa legato alla politica. In ogni caso, per quanto penso che le squadre debbano prendere la decisione in quanto organizzazione, sono dell’idea che debbano rispettare la decisione dei singoli giocatori di non andare.
Proprio in casa Warriors alcuni giocatori, in particolare Curry, West e Iguodala, hanno già dichiarato che non parteciperanno alla visita, contrariamente a quanto avvenuto nel 2015 quando Presidente era ancora Barack Obama e tutta la squadra si presentò.