Nella rovente offseason NBA, due su tutti sono stati i cambi di maglia più eclatanti che hanno caratterizzato il mercato: Jimmy Butler dai Chicago Bulls ai Minnesota Timberwolves e Paul George che si è accasato agli Oklahoma City Thunder. Proprio quest’ultimo trasferimento ha suscitato molto scalpore per come si è concretizzato, quasi dal nulla e con un pacchetto in cambio direzione Indianapolis non proprio sfavillante.
Qualche settimana più tardi emerge un retroscena che avrebbe cambiato il corso delle cose in maniera clamorosa: gli Indiana Pacers avrebbero offerto George ai Cleveland Cavaliers in cambio di Kyrie Irving a più riprese, salvo ricevere sempre picche dall’Ohio. L’indiscrezione è stata riportata da Brian Windhorst e Zach Lowe di ESPN.
Tale rivelazione, nel caso fosse reale, porta a diversi punti interrogativi. Per quale motivo i Cavs avrebbe rifiutato questa proposta? Come contropartita c’era una stella come PG13, grande giocatore e grande amico intimo di LeBron James, e soprattutto c’era l’opportunità di cedere Irving ricevendo come merce di scambio un potenziale fuoriclasse senza perdere nulla a livello di qualità.
Già cedere Irving, un’idea sconsiderata fino a poco tempo fa ma divenuta all’ordine del giorno ora dopo la deflagrazione del caso scoppiato nello spogliatoio dei Cavs. Rimettendo insieme i pezzi, si può risalire a un’origine lontana nella spaccatura tra Kyrie e LeBron e non si può catalogare a un imprevisto dell’ultimo minuto.
In particolare l’elemento singolare è che Cleveland sapeva di questa problematica, come confermato in maniera implicita da Chauncey Billups – intervistato dai Cavs per il ruolo di general manager il mese scorso – in una dichiarazione di qualche giorno fa. Perché allora non sbolognare la patata bollente Irving e “consolarsi” con Paul George? Forse perché il nativo di Palmdale, California, si è già promesso ai Lakers per la prossima estate?
È troppo complicato dare delle risposte dall’esterno, sono miriadi le variabili che portano a elaborare una scelta piuttosto che un’altra da parte delle varie franchigie. L’unica cosa certa di tale vicenda è che George giocherà a OKC al 100% mentre non si può dire lo stesso per Irving a Cleveland.