“Sigmund Freud would jump out of the grave to examine Charles Barkley”
Utah Jazz President Frank Layden (The National, 1991)
INTRO
Non è facile trovare qualcuno, in giro per il mondo, che non abbia la minima idea di chi sia “Sir” Charles Barkley. Dai campi da gioco, passando per il cinema, approdando alla televisione e chissà dove altro ancora.
Stiamo parlando di una vera e propria Icona del mondo americano.
E come ogni Icona che si rispetti, può essere riconosciuta attraverso dei tratti specifici, associabili esclusivamente al proprio nome. Ciò a cui si pensa, in primis, è la sua ostinatezza, la sua ferrea volontà di lasciare un segno, il proprio segno. Nonostante i numerosi problemi avuti sin dalla più tenera età, a causa di un fisico non esattamente disegnato per l’attività sportiva (per usare un larghissimo eufemismo) e della sua incapacità di sottostare ad una qualsiasi regola, Sir Charles non ha mai smesso di zittire (con il proprio personalissimo trash talking) chiunque abbia provato a demolirlo, a schernirlo, a convincerlo che il suo destino sarebbe stato quello di un uomo qualunque.
Ogni sua parola è una protesta contro il mondo, contro il politically correct imperante, contro i canoni etico/estetici comunemente accettati.
Sir Charles è molto più che un ex-atleta, e parlarne facendo riferimento esclusivamente alla pallacanestro sarebbe quasi riduttivo. La sua sfera d’azione invade (e ha invaso) campi ben più vasti, in positivo così come in negativo.
Ho provato a raccogliere i dieci aneddoti più interessanti della sua vita, che potranno darvi un’idea di come, nel suo caso, genio e sregolatezza vadano di pari passo.