Dopo ciò che è accaduto lo scorso febbraio non sono ancora terminati gli scontri tra Charles Oakley e i New York Knicks, e più precisamente con il loro proprietario James Dolan. È di poche ore fa la notizia che Oakley ha patteggiato riguardo alle accuse di aggressione riferite agli scontri con la sicurezza del Madison Square Garden, vedendosi così cancellare ogni tipo di imputazione penale a condizione che non compia altri reati per sei mesi e che non frequenti per un anno il Garden.
Secondo quanto riportato da Arash Markazi di ESPN, però, i Knicks avrebbero richiesto al procuratore distrettuale Ryan Lipes di prendere ulteriori provvedimenti che consistono nel costringere Oakley a frequentare per tre settimane un corso di gestione della rabbia, insieme a 10 giorni di servizi sociali e all’obbligo di stare a più di 1km di distanza dai membri dello staff del Madison Square Garden con i quali ha avuto lo scontro. Non si sa ancora però quale sarà la decisione del procuratore riguardo alla richiesta degli avvocati di James Dolan.
Nonostante abbia patteggiato, in ogni caso, Oakley ha fatto sapere, tramite il suo avvocato che non ha alcuna intenzione di interrompere la causa contro Dolan (che lo stesso Oakley ha paragonato all’ex proprietario dei Clippers Donald Sterling) e che “utilizzerà tutti i rimedi civilistici possibili contro il proprietario dei Knicks”.