Il profilo di Malik Monk ha suscitato l’interesse di molte squadre in occasione del Draft 2017. Il prodotto one and done di Kentucky è stato selezionato, contrariamente alle attese, dagli Charlotte Hornets, con l’11ª chiamata.
Il giocatore sembrava destinato ai New York Knicks, che per lui avrebbero “speso” l’8ª chiamata assoluta. In extremis, i blu arancio gli hanno però preferito il franco-belga Ntilikina, suscitando dunque la sua sorpresa.
Monk,reduce da un infortunio alla caviglia che gli ha impedito di prendere parte alla Summer League, ha parlato, in un’intervista con Stefan Bondy del New York Daily News, di quello scenario rimasto incompiuto:
Io, il mio agente, il mio Entourage, la mia famiglia – tutti pensavamo che saremmo finiti a Ny. Il mio rappresentante è in pianta stabile a New York, è un grande agente. Sentivamo tutti che avrei giocato per loro. Ero andato a cena con l’ex presidente [Phil Jackson], avevo fatto un gran provino. Tutto positivo. [In quell’occasione] mi dissero che ero un tiratore, un gran tiratore. Stavano cercando di insegnarmi i concetti dell’attacco Triangolo, per farlo funzionare.
MOTIVAZIONE EXTRA Quanto accaduto nella notte del Draft dovrà essere da stimolo per Monk, intenzionato a dimostrare tutto il proprio valore:
Questo è una motivazione. [Come giocatore] vuoi essere la prima scelta assoluta. Ti ricorderai di chiunque non ti abbia scelto. Lo vedranno quando giocherò contro di loro.