Il ritorno a casa di Dwyane Wade potrebbe avere una durata inferiore a quella prevista. Secondo quanto riportato da Nick Friedell di ESPN infatti, la guardia 35enne e i Chicago Bulls starebbero valutando l’ipotesi di arrivare ad un buyout nei prossimi mesi.
I Bulls avevano messo sotto contratto Wade, con un biennale da 47 milioni complessivi, l’estate scorsa ma dopo la partenza di Jimmy Butler con destinazione Minnesota Timberwolves, Chicago sembra intenzionata a ricostruire attorno ad un nucleo di giocatori giovani che ha in Zach LaVine, Kriss Dunn e Lauri Markkanen (arrivati proprio nell’affare Butler) i perni centrali.
La scorsa stagione è stata per Wade la peggiore, in termini numerici, dal suo anno rookie visto che ha messo a referto 18.3 punti tirando appena il 43% dal campo (peggior percentuale in carriera) nelle 60 occasioni in cui è stato chiamato in causa in regular season mentre sono stati 15 i punti di media nelle 6 gare di playoffs giocate contro i Boston Celtics.
Dopo alcune settimane dove le voci di un possibile divorzio si erano calmate, dopo la trade tra Cleveland Cavaliers e Boston Celtics di ieri, che ha portato Kyrie Irving al TD Garden, sono tornate a farsi sentire. Non è un mistero infatti che Wade e LeBron James abbiano il desiderio di giocare nuovamente insieme dopo gli anni di successi ai Miami Heat. Qualora il prodotto da Marquette decidesse di uscire dal suo contratto con i Bulls quindi, le opzioni che gli si prospetterebbero sarebbero due: firmare un contratto al minimo salariale con i Cavs oppure un annuale da qualsiasi altra parte, per riunirsi poi all’amico LeBron l’estate prossima.
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Un contratto al minimo salariale di Wade ai cavs, come già fatto da Rose, sarebbe contro le regole non scritte del basket. Anche Carmelo Antony, tanto per fare un paragone, potrebbe farlo, rinunciando al suo contratto, (per la felicità dei Knicks), per andare a vincere un titolo facile con Golden State!