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Kerr avverte: “Golden State non dovrà compiacersi, o sarà la fine”

Dopo quella che si può tranquillamente considerare una delle più dominanti campagne playoff di tutti i tempi, i Golden State Warriors sono chiamati a confermarsi nella stagione in arrivo.

Con il roster che si presenta praticamente intatto rispetto allo scorso anno, e investiture da parte di esperti che li danno come campioni ancor prima dell’inizio del training camp, il coach della squadra Steve Kerr teme che i suoi giocatori possano correre il rischio di rilassarsi troppo:

La nostra sfida più grande sarà non compiacerci di noi stessi“- ha detto Kerr ai microfoni di The Athletic’s. “Siamo stati alle Finals per tre anni consecutivi, e per l’organico originario della squadra, composto da quattro o cinque giocatori – Steph Curry, Klay Thompson, Draymond Green, Andre Iguodala e Shaun Livigston – comincia a essere molto tempo sempre ai massimi livelli. Se questa è la posizione in cui vogliamo rimanere, in una lega del genere, non possiamo permetterci di  abbassare la tensione.”

Dopo aver gettato alle ortiche il vantaggio di 3-1 nelle mai dimenticate Finals del 2016 contro i Cavs, nella scorsa stagione gli Warriors non hanno faticato a trovare motivazioni per vincere, forti anche della fame di titolo di Kevin Durant.
Ora che le critiche sono state zittite a suon di vittorie, Kerr teme che la voglia di rivalsa delle altre squadre possa mettere i bastoni tra le ruote al suo terzo titolo in quattro anni:

Difensivamente non credo che avremo problemi, continueremo a tenere alta l’intensità e giocheremo sui nostri punti di forza. La realtà però è che abbassare la guardia in un momenti di successo è nella natura umana, e questo sarà il nostro vero avversario durante la prossima stagione. 
Lo scorso anno abbiamo parlato spesso del nostro bilanciamento in partita tra follia e disciplina, dovremo essere bravi a mantenerlo fino all’ultima partita dei playoff se vogliamo essere campioni di nuovo.”

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Pubblicato da
Leonardo Flori

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