Dopo la separazione —consensuale— da Phil Jackson, i New York Knicks si presentano ai blocchi di partenza della nuova stagione con una nuova guida ai vertici dirigenziali.
Scott Perry, nominato GM lo scorso 14 luglio, è pronto a sfruttare al meglio la grande opportunità e, intercettato dal Boston Globe, mostra grande sicurezza:
Non sai quando giungerà il tuo momento, potrebbe non arrivare mai. Nel mio caso, fortunatamente, è arrivata la chiamata da parte di una franchigia storica come i Knicks. Sono pronto a sfruttare l’occasione. Sono in questo ambiente da trent’anni, 13 da allenatore al college [ Detroit Mercy, poi assistente a Michigan tra il 1993 e il 1997 e infine HC a Eastern Kentucky fino al 2000 ndr] e 17 nella NBA. Non ho bruciato le tappe. Ho lavorato sodo nel corso degli anni e ora [sto vivendo] un momento emozionante.
La strada per la risalita è ancora lunga, soprattutto a New York, in un contesto che non perdona, ma Perry non si spaventa:
Prima di tutto vorrei precisare che ogni incarico nello sport professionistico ha le sue difficoltà. New York è una delle città più leggendarie e iconiche al mondo. I riflettori puntati sul tuo lavoro sono più intensi. [C’è pressione], ma non mi farò condizionare; rimarrò me stesso, applicherò le mie conoscenze, la mia personalità, farò tesoro delle esperienze passate e darò il mio contributo per riportare questa squadra al successo.