Scenario migliore
Funzionano più o meno tutti gli esperimenti, perfino Speights si rende utile in qualche terzo quarto in qui c’è solo da premere il grilletto. La mentorship dei veterani aiuta i giovani a crescere in un modo che Hammond definirà “inaspettato e sorprendente”. Elfrid Payton vince il Most Improved dopo una stagione con 28 triple doppie, Isaac è secondo alle votazioni del ROTY dietro un inarrivabile Ben Simmons e Hezonja si dimostra un dignitosissimo sesto uomo. Orlando ne vince 39 e acchiappa l’ottava piazza ad Est, iniziando a porre fondamenta solide per un progetto sensato.
Scenario peggiore
Coach Vogel ha crisi d’identità perché non si capacita come sia finito ad allenare una banda di squinternati del genere. Il coaching staff non riesce a sviluppare un giocatore che sia uno, al massimo riescono a tenere a bada le acconciature di Payton. La squadra viene presa ad esempio di tanking mal-funzionante quando, tra gennaio e febbraio, i Magic ne perdono 12 di fila. Il segnale del definitivo blackout è la cacciata di Vogel: al suo posto Byron Scott, che alla conferenza di presentazione sbaglia la nazionalità di Hezonja. La squadra arriva penultima nella propria conference e le toccherà la #2 al Draft p.v., ovvero la prima scelta che non sarà Doncic.
Pronostico
Realisticamente i Magic non faranno i Playoffs, ma potrebbero andarci più vicino del previsto. Anno scorso vinsero 29 e ora il roster è complessivamente migliorato (sebben non in modo trascendentale). Arrivarono 13esimi, ma ora Bulls, Pacers, Hawks e – still – i Nets hanno un roster peggiore. Il livello ad Est si è ulteriormente abbassato, nella Southeast Division forse nessuno arriva a 50 vittorie: con 38 vittorie si potrebbe davvero andare ai Playoffs. Orlando può realisticamente toccare quota 33, il resto dipende da fattori esterni (andamento altre squadre) e soprattuto interni (crescita roster, alchimia di squadra e fine della Maledizione Dwight Howard™).
Guarda i commenti
Bellissimo articolo! Forza Magic!