Le dichiarazioni degli scorsi giorni di Donald Trump riguardo agli atleti che, in segno di protesta, si inginocchiano durante l’inno statunitense, non sono piaciute a molti personaggi di spicco del mondo dello sport, dello spettacolo e della politica statunitense, e tra questi sono stati Michael Jordan e Vivek Ranadive, rispettivamente proprietari degli Charlotte Hornets e dei Sacramento Kings a rilasciare le prime dichiarazioni a riguardo.
Uno dei diritti fondamentali di questo Paese è la libertà di parola e noi abbiamo una lunga tradizione di proteste non violente e pacifiche – ha scritto Michael Jordan in una dichiarazione ufficiale riportata da Rick Bonnell del The Charlotte Observer – Coloro che esercitano questo diritto non devono essere demonizzati o ostracizzati. In un momento di crescente divisione e odio in questo Paese, dovremmo cercare metodi per lavorare insieme e supportarci a vicenda, non per creare ancora più divisioni. Supporto pienamente il Commissioner Adam Silver, la NBA, i suoi giocatori e tutti coloro che vogliono esercitare il loro diritto alla libertà di parola.
All’ex giocatore dei Chicago Bulls fa eco Vivek Ranadive che dichiara:
Ho un profondo rispetto per il supporto condizionato che la nostra nazione ha riguardo alla libertà di parola e supporto il diritto di tutti gli americani di esprimersi. I recenti commenti del Presidente sono profondamente deludenti, perchè il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di rafforzare una politica di sensibilizzazione e di inclusione. La nostra missione come Sacramento Kings è sempre stata quella di unire la nostra comunità e di usare la nostra piattaforma per creare un cambiamento positivo; quindi continueremo a stare al fianco dei nostri giocatori e di tutte le persone che faranno tutto ciò che è loro possibile per sensibilizzare e per rendere Sacramento e la nostra nazione orgogliose.