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Charlotte Hornets Preview: E’ ora di far felice MJ

Punti di forza e punti deboli

Un fattore positivo per gli Charlotte Hornets sarà certamente quello di aver mantenuto quasi intatta la spina dorsale della squadra, con Kemba Walker che si affaccia ormai alla soglia della supestar, Batum come collante tanto nella metà campo offensiva quanto in quella difensiva e Michael Kidd-Gilchrist pronto a portare fisicità e intensità sopratutto nella propria area.

Clifford e il suo staff sono rimasti in panchina, altro elemento di continuità che non potrà che giovare in una NBA che sempre di più, nella fascia di squadre ‘medie’, tende a dare poco tempo agli allenatori per plasmare i roster secondo i propri dogmi di gioco. E poi è arrivato Dwight Howard, che come detto è in netta fase calante ma rappresenta comunque un upgrade rispetto alle ultime batterie di lunghi che si sono viste dalle parti della Time Warner Cable Arena.

Allo stesso tempo, proprio il centro ex Atlanta Hawks entra di diritto tra i punti deboli di Charlotte, vista l’enorme fatica fatta negli ultimi anni quando si è trattato di cambiare casacca – a Houston come ad Atlanta lo scorso anno, ma in generale DH12 non è stato più lo stesso da quando ha lasciato Orlando per unirsi ai Lakers nel 2011.
A questo si aggiunge una panchina molto leggera, il cui peso graverà per la maggior parte sulle spalle di Carter-Williams, giocatore che deve ritrovarsi dal punto di vista fisico e ancor di più da quello mentale. Sommando a tutto questo l’inquietante passo indietro fatto lo scorso anno rispetto alla stagione 2015-16 (record 44-38, accesso ai playoff e sconfitta al primo turno solo in gara 7 contro gli Heat di Wade e Bosh), la strada per tornare vincenti appare piuttosto lunga.

Scenario migliore

Dietro gli irraggiungibili Celtics e Cavaliers, la Eastern Conference si è nettamente indebolita durante la offseason, e se Wizards e Raptors sembrano ancora avere qualcosa in più, nulla vieterà agli Hornets di lottare con Milwaukee, Miami e Philadelphia per il seed #5. Perché questo avvenga, Walker dovrà giocare un’altra stagione da semi-all star, servirà la conferma di Batum e Kidd-Ghilchrist ad alti livelli, Howard dovrà integrarsi nel sistema e garantire una doppia doppia da almeno 15+10 di media e Lamb, Carter-Williams e Monk avranno la responsabilità di dare minuti di qualità quando sarà il momento di far riposare i titolari.

Scenario peggiore

Howard non entra nel sistema (come gli succede dal 2011, vedi sopra), Walker comincia a predicare nel deserto e diventa nervoso, i problemi fisici non permettono a Carter-Williams e Monk di esprimersi al meglio e Clifford perde il controllo dello spogliatoio. In una situazione del genere, le porte degli abissi si spalancheranno per Charlotte, e non sarebbe da escludere una stagione fotocopia della scorsa, lasciandosi indietro i vari Knicks, Magic, Pistons, Nets e Bulls (che al momento appaiono nettamente in ritardo) ma entrando in pianta stabile in quel limbo tra ottavo posto e mediocrità assoluta che a oggi è l’incubo peggiore di ogni franchigia.

Pronostico

Alla resa dei conti, la stagione degli Hornets potrebbe risultare come una via di mezzo tra i due scenari appena presentati con una tendenza a quello migliore; anche tenendo conto di tutti i punti deboli, il roster a disposizione di Clifford ha comunque tutte le carte in regola per raggiungere i playoff da quinta-sesta nel 2017-18, per poi magari provare il colpaccio al primo turno contro una tra Washington Wizards e Toronto Raptors.

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Guarda i commenti

  • Si chiama spectrum center da un anno ormai..parlando del draft si poteva benissimo citare il povero bacon che in NCAA aveva dei bei numeri di media e in summer league ha fatto bene. Detto ciò non mi lamento più perchè è già un miracolo avere un articolo sugli hornets.

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Pubblicato da
Leonardo Flori

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