Dove eravamo rimasti?
Quando nel primo secolo a.C. Quinto Orazio Flacco teorizzò il concetto di Aurea Mediocritas, la NBA era ben lontana dal nascere. Il poeta latino non poteva, infatti, sapere che veleggiare verso una rassicurante via di mezzo è la peggior condizione in cui una squadra possa trovarsi nella lega sportiva più importante al mondo. Una condizione nella quale si trovano loro malgrado i Denver Nuggets. La squadra del Colorado ha concluso la stagione 2016-17 con un record di 40-42, fallendo per il quarto anno consecutivo l’approdo alla post-season malgrado una stagione che ha notevolmente migliorato i record delle tre stagioni precedenti. I Nuggets della scorsa stagione sono stati l’immagine più pura dell’Aurea Mediocritas oraziana: ben lontani dall’essere una squadra pessima, non hanno mai disposto dei mezzi per volare davvero alti in una Western Conference in cui per eccellere bisogna rasentare la perfezione. Tutto ciò malgrado la volontà di competere di Danilo Gallinari e la sapiente gestione di coach Mike Malone, capace di rendere Denver una squadra moderna e piuttosto divertente.
Complici le scelte -alcune delle quali imperscrutabili di una dirigenza che in passato ha mostrato di avere comunque le idee chiare, l’estate dei Nuggets è stata piuttosto movimentata: la scelta di scambiare la pick numero 13 (Donovan Mitchell) dell’ultimo draft per Trey Lyles e la numero 24 (tramutatasi in Tyler Lydon) non risulta tra le più entusiasmanti della off-season, mentre irrinunciabile era il rinnovo (giunto a cifre ampiamente abbordabili) di Mason Plumlee, che giusto qualche mese fa era stato scambiato assieme ad una seconda scelta per Jusuf Nurkić in pieno rookie scale ed una prima scelta. Hanno, inoltre, salutato il Colorado, come da previsioni, anche Mike Miller e Roy Hibbert. Meno certo era, invece, l’addio di Gallinari, autentico leader tecnico ed emotivo di questo team. I Nuggets non si sono fatti trovare impreparati, firmando Paul Millsap prima ancora che il numero 8 da Graffignana confermasse la propria volontà di lasciare il Colorado. L’ex Hawks è un giocatore che potrebbe risultare decisivo per portare Denver fuori dalla zona grigia che li separa dai playoff. Uscire da quest’impasse sarà fondamentale per poi passare alla domanda più importante per il futuro di questa franchigia: “quanto upside ha questo gruppo?”
Denver dovrebbe partire con lo stesso starting 5 della scorsa stagione: unica eccezione Millsap per Gallinari. (Credit to NBA Italia)
Guarda i commenti
Credo che uno tra Mudiay e Murray e Barton prenderanno il posto di J. NELSON e W. Chandler, per ringiovanire la squadra e svilupparne I giovani talenti. In ogni caso sarebbero fuori dai play off, dietro a New Orleans, Utah e Menphis e nonostante la presenza del forte ed esperto Millsap, non escluderei per Denver uno spudorato tanking post all star game..