La nuova stagione NBA è alle porte e si preannuncia una delle più esplosive degli ultimi anni. L’estate appena trascorsa si è rivelata molto calda oltre oceano, tra trade clamorose e nuovi rookie dal futuro luminoso, una delle novità più interessanti è stato il passaggio di consegne tra Adidas e Nike, operazione che vede il colosso americano come nuovo fornitore per le divise da gioco a discapito del marchio tedesco.
I termini del contratto fanno girare la testa, Nike si è assicurata una delle vetrine più brillanti del mondo per 8 anni (il contratto terminerà nel 2025) alla modica cifra di 1 miliardo di dollari. Una svolta per l’intera lega, Nike ha onore ed onere di vestire i campioni americani andando a lavorare su quello che possiamo definire il simbolo che più sta a cuore ai tifosi e che più rappresenta una franchigia: la maglia, la pelle.
Riepiloghiamo quanto è stato svelato fino ad oggi e spieghiamo i prossimi passi di questa svolta.
In concomitanza con l’introduzione delle nuove divise la NBA ha eliminato le proprie denominazioni “home” e “road” (casa e trasferta). A partire dalla nuova stagione, le squadre di casa potranno scegliere quali delle loro uniformi verranno indossate in tutte le partite di casa e le squadre ospiti sceglieranno un’uniforme contrastante all’interno del proprio assortimento.
A causa di questo cambiamento, Nike e NBA hanno lavorato insieme per creare quattro uniformi di base per ciascuna squadra, classificate come “editions”, che derivano dalla ricca eredità della NBA e delle sue rispettive franchigie.
4 Editions per ogni squadra, per alcune 5.