Oklahoma City è, nel panorama sportivo americano, una delle città più piccole ad ospitare una franchigia professionistica, ma, alla luce dei movimenti di mercato di questa estate, è più che chiaro che economicamente i Thunder non hanno particolari difficoltà.
L’arrivo di Paul George e di Carmelo Anthony, il rinnovo di Russell Westbrook da 233 milioni di dollari sono stati tre annunci che hanno sconvolto il panorama NBA, e allo stesso modo hanno posto la dirigenza di OKC in una situazione non semplice. Secondo i primi report, infatti, la soglia di attivazione luxury tax (ossia l’ammontare da pagare come “penalità” per aver superato il salary cap) nella prossima si attesterà sui 123 milioni di dollari di salari complessivi. Una volta superata questa cifra, la somma da pagare verrà calcolata aggiungendo 2.50 dollari per ogni dollaro in più speso, o anche di più nel caso in cui si rientri nella fascia di spesa superiore. Sulla base di questi numeri e secondo i calcoli degli esperti, ad oggi, la luxury tax dei Thunder la prossima stagione sarebbe sui 65 milioni di dollari.
Una cifra non indifferente che però, secondo quanto riportato dall’analista di ESPN Bobby Marks, il proprietario di Oklahoma City è disposto a pagare per mantenere intatto il terzetto di giocatori principali della squadra che, ancora prima del loro esordio, hanno suscitato nei tifosi tantissime aspettative.