In occasione della prima notte di preseason sono scattate immediatamente le proteste anche nel mondo NBA contro le violenze ed, indirettamente, contro il Presidente Trump.
Giocatori e staff di Lakers, Timberwolves e Nuggets, infatti, durante l’inno nazionale americano, si sono messi in fila e si sono uniti in un’unica catena, copiando così l’atteggiamento di molte squadre della NFL che, nelle scorse settimane, hanno deciso di protestare.
A questa protesta fanno eco anche le parole di Luke Walton, coach dei Los Angeles Lakers, che ha annunciato:
Tutti noi crediamo in questa protesta, ci siamo dentro insieme. I miei giocatori hanno scelto, come segno di unità e di rispetto, di unire le braccia. Abbiamo tutti molto rispetto per la nostra nazione, per la bandiera e per i militari ma, tramite questo gesto, sento che si potrà sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento e renderlo un argomento di discussione. Se tu non agisci, tutto sparisce e non cambia nulla.
Aspettiamoci dunque di vedere i Los Angeles Lakers uniti in segno di protesta per tutta la stagione, e molto probabilmente non saranno gli unici, viste le critiche che arrivano da molti.