Tim Hardaway Jr. è uno dei giocatori più discussi nella Grande Mela: giornalisti e addetti ai lavori non hanno lesinato critiche alla dirigenza Knicks e scetticismo nei confronti del giocatore dopo la firma estiva sul contratto quadriennale da 71 milioni di dollari complessivi che il figlio d’arte andrà a percepire.
Un cavallo di ritorno il buon Tim, sbarcato a New York per la prima volta nel Draft 2013 con la chiamata assoluta numero 24 senza però riuscire a imporsi nella squadra che ruotava attorno a Carmelo Anthony. Dopo due stagioni in chiaroscuro, una trade lo porta ad Atlanta dove trova la sua dimensione con gli Hawks e diventa un elemento importante nelle rotazioni di coach Mike Budenholzer.
Nella recente offseason Hardaway Jr. è restricted free agent e i Knicks – a sorpresa – piazzano l’offerta che si rivela giusta, visto che gli Hawks decidono di non pareggiare la cifra proposta dai newyorkesi. La platea del Madison Square Garden è nota per aver la bocca buona quando si parla di basket e allo stesso tempo per essere ipercritica in maniera eccessiva.
Hardaway Jr. conosce le regole del gioco, conosce anche l’ambiente dove già ha avuto modo di convivere ma non ci sta: ecco le sue parole rilasciate a Marc Berman del New York Post.
Arrivati a questo punto, sai cosa ti dico? Non me ne può fregar di meno. La gente deve fare un passo in avanti e lasciarsi alle spalle le cose di quest’estate. Se ancora si ostina a fare le pulci al mio contratto, sta solo perdendo del tempo. Dovrebbe pensare ad altro: io sono molto concentrato per la nuova stagione e sto cercando di prepararmi il meglio possibile. Conosco i miei compagni, il coach e la dirigenza: tutti hanno la massima fiducia in me e io voglio ripagarli cercando di aiutare la squadra a vincere tanto.