I Memphis Grizzlies del Grit and Grind stanno perdendo i pezzi, ma non dimenticano. Con Zach Randolph, passato in estate ai Sacramento Kings, se n’è andato dal Tennessee anche l’altro veteranissimo Tony Allen, ora ai New Orleans Pelicans. Dopo la promessa di ritirare la jersey numero 50 di Randolph, il front office ha detto che farà lo stesso con la canotta numero 9 del trentacinquenne Allen, uno dei migliori difensori delle ultime 10 stagioni NBA (First Defensive Team nel 2012, 2013, 2015; Second Defensive Team nel 2011, 2016, 2017).
GRIT AND FUTURE
Queste le parole dell’owner dei Grizzlies, Robert Pera:
La jersey numero nove del padrino del Grit and Grind guarderà tutti dal soffitto del FedExForum, un giorno; proprio di fianco a quella di Zach Randolph. Tony è stato uno dei cardini della squadra, uno dei giocatori che ci hanno permesso di raggiungere i playoff per sette volte di fila. A Memphis è molto amato. Il livello d’intensità sul campo di Tony è inarrivabile. Ha aiutato i Grizzlies a stabilire una cultura fatta di durezza fisica e tempra mentale; ha sempre sfidato compagni e avversari, perché raggiungessero il suo livello d’intensità. Vorrei ringraziarlo per il suo incredibile contributo e per come è riuscito a coinvolgere la città di Memphis col suo gioco.
Gli ha fatto eco il GM Chris Wallace:
Tony sarà per sempre uno dei Core Four, uno dei quattro giocatori responsabili del cambio di mentalità della nostra squadra. Uno di quelli che ci hanno messi sulla mappa NBA.
Gli altri tre, ovviamente, sono Marc Gasol, Mike Conley e proprio Zach Randolph. L’epoca del Grit and Grind made in Memphis sta giungendo al termine; vedremo se davvero i grandi vecchi Grizzlies – Randolph e Allen in primis – riusciranno a lasciare un segno sulle generazioni future.
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