Paragonare gli atleti di oggi ai grandi del passato è sempre stato tipico nella tradizione sportiva, cosa che Steve Kerr ha voluto sfruttare per esprimere elogi importanti a Steph Curry durante la giornata di Giovedì.
“Lo ho già detto molte volte, lui mi ricorda terribilmente Tim Duncan.”
Continua il coach dei Warriors:
“Ha questo incredibile mix di talento, arroganza e umiltà che lo rende quasi soprannaturale”
Certo, Duncan e Curry non hanno ricoperto proprio lo stesso ruolo in campo, ma entrambi hanno avuto un’influenza ed un impatto determinante per la vittoria del Titolo delle rispettive squadre. Inoltre, durante lo scoppio definitivo della dinastia Golden State, avvenuto nel 2014, la squadra di Kerr era stata paragonata più volte ai Suns versione 2007 di Mike D’Antoni. Ed è qui che entra in gioco il secondo paragone che il coach della Baia rivela ai giornalisti, descrivendo Curry come una versione “bionica” di Steve Nash:
“E’ come fosse Steve Nash sotto steroidi”
Afferma Kerr,
“E’ più forte e più veloce, senza contare che tira tranquillamente da 10 metri anzichè 7. E’ il mio Mvp.”
Nonostante però le buone parole del coach e l’indubbio talento del numero 30 da Akron, Ohio, sarà molto improbabile vederlo vincere nuovamente il premio di MVP della stagione, almeno finchè avrà un giocatore del calibro di Kevin Durant in squadra. Quello che è certo però, è che sono già due le statuette conquistate a fine regoular season dal prodotto di Devidson University, come d’altronde accadde per i due fenomeni sopracitati Duncan e Nash.