Dal 2014 al 2017 Phil Jackson è in carica come dirigente dei Knicks. In questi anni, tre stagioni NBA, la franchigia di New York non raggiungerà mai i playoff, ed in classifica a fine regular season oscilla fra l’ultimo posto in tutta la lega (2014-15) ed il 18esimo dello scorso anno. Non esattamente anni felici.
Il furore di tifosi e non solo si è scagliato prontamente contro qualcosa, ed in questo caso quel qualcosa è Phil Jackson. Scarso interesse, scelte sbagliate, poche motivazioni. Quando le cose vanno male le ragioni spesso si confondono con le accuse. Strano ma vero, il leader ogni epoca per vittorie nei playoff, titoli NBA da allenatore (11) e per percentuale assoluta di vittorie viene sollevato dall’incarico nel Marzo del corrente anno concludendo uno dei periodi più bui per il basket nella grande mela.
A volte però accade che le accuse non sia del tutto infondate e quei luoghi comuni e leggende di spogliatoio assumono contorni ben definiti. Adrian Wojnaroski di ESPN lascia cadere soltanto delle briciole di storie su Phil Jackson, ma sufficienti a far capire come fosse l’ambiente negli uffici dei Knicks in quegli anni.
Ho sentito alcune storie terrificanti su Phil in situazioni di presentazione con alcuni giocatori. Impreparato, disorganizzato. Spesso aveva Steve Mills lì dentro che cercava di reindirizzarlo. Ma so di un paio di giocatori che uscendo dai meeting in diversi scenari da free agent hanno detto “Wow, quello era Phil Jackson? Non è come lo avevo immaginato.
Risaputo che quando i Knicks stavano lavorando ai prospetti per il draft 2017 pare che Jackson si sia addormentato dimostrando lo scarso interesse nei confronti di quel ruolo. La dirigenza e lo stesso Jackson decisero mutuamente di rescindere il contratto che li legava. Il record dei Knicks in tre stagioni era 80-166.