Boston Celtics

Celtics, Ainge risponde a Thomas: “Non so cosa gli dobbiamo”

Dopo qualche giorno il general manager dei Boston Celtics Danny Ainge ha deciso di rispondere alle parole di Isaiah Thomas.

Il 28enne, infatti, la scorsa settimana aveva dichiarato di amare Boston, ma che probabilmente non avrebbe più rivolto la parola ad Ainge dopo lo scambio che ha coinvolto lui e Kyrie Irving.

In un’intervista a Ty Anderson per la radio WEEI, il GM dei Celtics ha spiegato che Thomas ha avuto ciò che meritava.

Non so cosa gli dobbiamo.- ha dichiarato Ainge- Gli abbiamo dato una grande occasione mentre era qui.

Secondo lui, quindi, Boston non avrebbe sbagliato nulla. Tanti giocatori in NBA vengono cambiati o ceduti e, come aveva già spiegato, con questa mossa i Celtics sono passati da avere un buon giocatore (Thomas) ad avere una vera star (Irving). Inoltre, durante gli scorsi anni Boston ha dato a Thomas la possibilità di crescere molto, dopo essere stato sottovalutato a lungo nei suoi anni a Sacramento e a Phoenix.

Probabilmente, però, Thomas si aspettava un po’ più di riconoscimento dopo aver fatto tanti sacrifici per la sua amata Boston. Il nuovo play dei Cavs, infatti, era sceso in campo durante i playoff il giorno dopo la morte della sorella, aveva giocato con un problema all’anca per far arrivare i Celtics primi nella classifica della Eastern Conference ed era diventato leader indiscusso della squadra, oltre che uomo franchigia nel cuore di tutti i tifosi. Era riuscito, inoltre, a convincere Al Horford a restare e il povero Gordon Hayward ad andare proprio a Boston, e si era addirittura candidato MVP guadagnando meno di 8 milioni di dollari l’anno.

 

LEGGI ANCHE:

Isaiah Thomas: “Boston sarà sempre nel mio cuore, ma potrei non parlare più a Danny Ainge”

Ainge: “Isaiah Thomas buon giocatore, Irving una star”

Celtics, frattura della tibia per Gordon Hayward

Le reazioni del mondo NBA all’infortunio di Gordon Hayward

Guarda i commenti

  • Gli dovevano il furgone portavalori che lui aveva chiesto, Danny Ainge lo sa bene, ma con quella furgonata di dollaroni sarebbe finita la ricostruzione di Boston..
    Certo che ora Irving deve imparare a fare l'Isaiah, tecnicamente è più forte, è più giovane, non è infortunato, ma nel momento di difficoltà gli manca ancora quel "delirio di onnipotenza consapevole" che fa la differenza tra una stella e un fenomeno.

Share
Pubblicato da
Elena Zoppè

Recent Posts

NBA Christmas Day 2024: partite, orari, programma e dove vederle in TV e in chiaro

Il programma delle consuete partite di Natale organizzate dalla NBA

fa 1 giorno

La FIBA accoglie le parole di Adam Silver sull’arrivo della NBA in Europa: “Progetto concreto”

José Garbajosa convinto della bontà del progetto che vorrebbe portare avanti Adam Silver

fa 1 giorno

Mercato NBA, Bradley Beal non vuole lasciare Phoenix: “Io via? Nessuno mi ha detto niente”

La stella dell'Arizona non vuole abbandonare la franchigia dopo sole due stagioni

fa 1 giorno

NBA, Darvin Ham contro i Lakers: “Sono dei folli ad avermi mandato via”

L'ex allenatore gialloviola ha criticato le scelte del front office californiano

fa 1 giorno

Classifica NBA 2024-2025

Il quadro aggiornato notte dopo notte

fa 2 giorni

Lo strano caso di Carmelo Anthony: nel 2025 potrebbe diventare due volte Hall of Famer

Oltre a Melo in lizza anche Dwight Howard, Marc Gasol, Sue Bird e Doc Rivers

fa 2 giorni