Toronto Raptors

Raptors, il nuovo attacco indigesto a Lowry

I Toronto Raptors sono una delle potenze della Eastern Conference e l’obiettivo della nuova stagione è quello di migliorare la semifinale dei Playoffs 2017. L’eliminazione in sole quattro partite per mano dei Cleveland Cavaliers ha fatto sorgere parecchie domande in Canada ma alla fine il core principale del roster è stato riconfermato, compreso Kyle Lowry la cui avventura dalle parti dell’Air Canada Centre sembrava ormai al capolinea.

Invece il prodotto di Villanova ha sposato una volta di più la causa canadese in estate firmando un triennale da 100 milioni di dollari complessivi e in questo modo ha anche dovuto sottostare ad alcune variazioni ideologiche sul parquet. I Raptors hanno concluso la scorsa annata all’ultimo posto per numero di assist, condizionati da solisti come appunto Lowry e DeMar DeRozan.

In questo avvio di regular season Toronto sta portando avanti un attacco diverso, con molti più passaggi a difesa schierata e un coinvolgimento maggiore di tutti gli elementi in campo. Un fattore di per sé positivo a livello collettivo ma che in realtà finora sta penalizzando il rendimento di Lowry, drasticamente calato rispetto alle statistiche di un anno fa.

Il playmaker in maglia numero 7 è sceso dai 22.4 punti di media agli 11.9 attuali, ha visto diminuire il tempo complessivo con la palla in mano (da 6.5 minuti a partita ai 5.1 di adesso) ma soprattutto ha subito un abbattimento nel computo totale dei tocchi clamoroso: dai 70.3 per gara dell’anno scorso ai 28.6 di questo momento. Tre indizi fanno una prova e la prova è che Lowry mal digerisce il nuovo sistema adottato da coach Dwane Casey.

L’ex giocatore di Grizzlies e Rockets non si nasconde ed è lui stesso ad ammettere le sue difficoltà: ecco le sue dichiarazioni rilasciate a Josh Lewenberg di TSN.

Finora stiamo muovendo molto la palla in attacco e quindi sto molto meno tempo con la palla in mano, cosa che non accadeva nelle ultime due stagioni. In genere il coach mi affidava le chiavi del gioco per i primi 5-6-7 minuti in modo da coinvolgere me stesso e man mano i compagni, ora invece l’idea è quella di avere tutti coinvolti subito nella costruzione dell’azione. Riconosco che sto faticando, non è il mio stile preferito ma ci sto lavorando: sto cercando di adattarmi al nuovo attacco ma senza forzare nulla. Ero abituato a giocare molti pick ‘n roll prima mentre adesso ne giochiamo molti meno a metà campo, di più in transizione ma pochi a difesa schierata. Mi serve ancora un po’ di tempo ma devo riuscire a migliorare.

 

 

Share
Pubblicato da
Simone Domenichetti

Recent Posts

NBA All-Star Game 2025, cambia ancora il format: ci sarà un torneo a 4 squadre

La lega ha deciso per un nuovo format per l’All-Star Game del 2025

fa 10 ore

NBA, non c’è pace per i Sixers: quinto KO in fila e nuovo infortunio per Paul George

Ai problemi dei Sixers si aggiunge anche la preoccupazione per l’infortunio di George

fa 10 ore

Classifica NBA 2024-2025

Il quadro aggiornato notte dopo notte

fa 1 giorno

NBA, i Lakers volano sulle ali di un super Knecht

Il rookie ha segnato 37 punti con 9 triple, pareggiando il record NBA

fa 2 giorni

La NBA indaga i Knicks per violazione delle norme del salary cap

Sotto la lente la promozione del padre di Jalen Brunson ad assistente allenatore

fa 2 giorni

NBA, 200esima tripla doppia per Westbrook: nessuno come lui nella storia

Il giocatore dei Nuggets chiude con 11 punti, 10 rimbalzi e 14 assist

fa 2 giorni