Non è la prima volta che Steve Kerr, interrogato al riguardo, esprima le sue posizioni su diversi temi d’attualità che non per forza gravitino l’universo NBA.
In questo caso, il coach dei Golden State Warriors è intervenuto sul caso della drammatica sparatoria in Texas
Penso che dovremo considerarlo come un problema di salute pubblica. Ritengo che troppo spesso veniamo catturati dalla retorica politica sul secondo emendamento utilizzata dalla NRA. Ultimamente ho letto uno straordinario articolo, che paragonava il problema della armi agli incidenti automobilistici. Circa settant’anni fa, morivano molte più persone alla guida rispetto ad oggi. Come hanno fatto a invertire la tendenza? Regolamentando quell’ambito, introducendo misure di sicurezza, limiti di velocità, licenze di guida e altro ancora. Il punto focale è la sicurezza, che significa moltissime cose diverse dal quanto espletato nel secondo emendamento. Ma ciò non viene preso in considerazione in virtù delle ambizioni di profitto della NRA. Tutto ciò è disgustoso e vergognoso.
Sulla questione delle armi, la visione di Steve Kerr è presumibilmente dettata dal suo passato familiare, quando nel 1984 suo padre Malcom Kerr, un professore universitario, venne ucciso da un colpo di arma da fuoco.
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