- All’intervista di fine anno da matricola, Tim Connelly (presidente delle basketball operations ai Nuggets) definì terribile la prima stagione del prodotto di Michigan State. Usò il termine awful. Gli disse in faccia di essere stato una delle peggiori guardie al primo anno della storia della Lega, dati alla mano.
- Ringrazia il sincero dirigente, le cui parole lo spinsero a lavorare ancora più duro in off-season: “Mi sono guardato allo specchio dovendo prendere una decisione: [dopo una prima a stagione del genere] le cose potevano andare molto male o molto bene. Feci tutto ciò di cui avevo bisogno, compreso chiudermi in palestra nell’Indiana, da dove vengo”.
- Gary ricorda la prima volta che vide Nikola Jokic: un tipo davvero goofy lo definisce, ovvero enorme, ma anche eccentrico, bizzarro. Un corpulento omaccione molto divertente e trasandato, continua, ma “già da quella Summer League si vede che Nikola aveva qualcosa di speciale”.
- “Oggi tiro tutto quello che mi passa per le mani” avrebbe detto Jokic a Harris prima di rovesciarne 41 sui Nets.
- Harris ama la chimica creatasi col lungo serbo, sottolineata anche da Lowe come una delle più affinate della Lega.
- Harris dice di accompagnare spesso Jokic a casa e, come Lowe, è leggermente, quasi in modo divertito, spaventato dai fratelli di Jokic, Strahinja e Nemanja, due colossi che spesso si azzuffano con Nikola finché uno non cede à-la-wrestling. Viene narrato anche un episodio strano: non appena Nikola aveva acceso un alterco con Tyson Chandler dei Suns, i fratelli Jokic si sono precipitati quasi a bordo-campo per supportare il più giovane.
- Nikola Jokic si vanta di aver sottomesso il fratello Nemanja in una delle loro lotte, ne conserva con orgoglio il video sul cellulare.
Harris -> Murray -> blocco di Jokic -> Harris. I Nuggets del futuro.
- Tutti i fratelli Jokic imbrogliano spudoratamente giocando a carte.
- Gary Harris, invece, in aereo dorme o ascolta musica. Dice di dormire molto bene sugli aerei.
- “Sapevo della mia scelta al Draft prima che accadesse, Woj è sempre avanti di due/tre chiamate” ricorda Harris, che fu scambiato la notte stessa del Draft 2014. Sul palco mise un cappellino dei Bulls (che conserva tuttora, è nella casa dei suoi genitori), ma già sapeva che sarebbe andato ai Nuggets.
- Ma GH è quasi contento di essersene andato dal Mid-West, non ne poteva quasi più dopo una vita tra la patria (Fishers, Indiana) e dopo due anni ad East Lansing, dove ha sede l’università di Michigan State.
- Harris non si è del tutto abituato all’altitudine (Denver è circa 1600m s.l.m.). Consiglia di bere molto e, specialmente di ritorno dopo diversi giorni o arrivando per la per la prima volta a Mile High City, vestirsi pesante.
- Non passa ore in stanze speciali che simulano l’altitudine, comunque, pratica diffusa tra giocatori NBA.
- “Com’è stato subire 43 punti in un quarto da Golden State?” chiede Lowe. “Non riesci a fermarli” risponde Harris, rassegnato al ricordo.
- Tanti hanno detto a Gary di non firmare l’estensione e aspettare quest’anno per firmarne uno più sostanzioso la prossima estate, ma Harris si trova bene, è sobrio e non ha ragioni per andarsene, perché non firmare?
- Mentre si parlava di Kevin Love a Denver e Harris ai Pacers quest’estate, il nativo di Fishers era in Italia.
I missed it! I missed it!
- La NBA è un business, ripete più volte Harris: si deve essere preparati a qualsiasi cosa.
- L’americano preferito di Gary Harris è Gary Harris, grande tifoso dei Pacers da piccolo.
- Il Pacer favorito di Harris è Stephen Jackson, che non ha mai incontrato.
- Harris non ricorda l’insulto peggiore che gli ha rivolto Mike Malone, ma racconta di quella volta che coach Tom Izzo a Michigan State gli disse:
“Vattene pure in NBA, non ti vogliamo”.
Ma Izzo è venuto a vedere Denver-GS poco tempo fa (per lui e Draymond Green): sono sempre stati in ottimi rapporti.
- Will Barton riesce ad ingannare chiunque con passaggi no-look tirati fuori dal nulla.
- GH mira a tirare col 45% (MINIMO!) durante la stagione (Fermiamoci un attimo e facciamo il punto statistico. Nella scorsa stagione GH ha tirato 4,5 triple a partita, quest’anno si avvicina alle 5. Sono circa 390 bombe in 82 partite, ma calcoliamo che non le giocherà tutte e 82, stiamo un po’ bassi: diciamo che tirerà 330 volte dall’arco. Quanti giocatori, fino ad ora, hanno tirato con almeno il 45% dall’arco con minimo 330 tentativi? Pochissimi eletti).
- Gary ricorda di quella maestra che gli parlò delle sue possibilità di raggiungere la Lega, inferiori a quelle di essere colpito da un fulmine.
- Sta provando ad andare con maggiore frequenza in lunetta, fondamentale nel quale pecca.
Con passaggi così, a dire il vero, è più facile fare canestro che altro.
- Harris è convinto che sarebbe potuto diventare un grande giocatore NFL. Era più bravo nel football, da adolescente, ma ama(va) il basket. Il football però gli veniva più naturale, era un wide receiver clamoroso.
- Lascerebbe giocare suo figlio a football? Con tutto quello che sta succedendo in questi anni, non sa.
- Gli piacciono molto le esultanze dei vari giocatori NFL, questo sì.
- I Playoffs sono un MUST.
- L’attacco dei Nuggets, uno dei migliori della passata stagione, era atteso ad un’esplosione da #1 offense della Lega. E invece le cose sono peggiorate. Questione di chimica, tempo, inserimento di Millsap e comprendere al meglio i nuovi ruoli, per Harris.
- Harris amava Jameer Nelson, recentemente tagliato dai Nuggets, che gli ha “insegnato ad essere un professionista”.
- Harris è abituato a guidare su strade inzuppate di neve, Mudiay no. Texano, l’ex giocatore delle Southern Tigers di Guangdong ha visto la neve per la prima volta a Denver.