(2-12) Dallas Mavericks 99 – 122 Oklahoma City Thuder (6-7)
Boccata di aria fresca per gli Oklahoma City Thunder. I Dallas Mavericks, il fanalino di coda della Western Conference, erano l’avversario ideale per questi Thunder, ancora alla ricerca di un equilibrio della rotazione e del proprio gioco. Nonostante l’assenza di Melo (schiena) e Adams (polpaccio), sostituiti da Jerami Grant e Dakari Johnson in quintetto, OKC si prende la sesta W stagionale lasciando nella polvere gli ospiti dopo l’intervallo.
A scavare il solco decisivo sono gli altri due componenti dei Big Three. Russell Westbrook e Paul George mettono in scena una partita a tutto tondo e si caricano l’attacco della squadra sulle spalle ad inizio della terza ripresa, producendo il parziale di 26 a 10 che taglia le gambe agli ospiti. Alla fine saranno 27 punti, con 6 rimbalzi, 5 assist e 3 palle rubate per l’MVP in carica mentre l’ex Indiana Pacers ne mette a referto addirittura 37 (con un fantastico 7/12 da 3 punti), accompagnati da 8 rimbalzi e 5 assistenze.
Proprio PG a fine gara ha commentato così la partita:
Dobbiamo essere pronti a tutto. Quando Melo e Steven hanno dovuto rinunciare i ragazzi che abbiamo in panchina hanno fatto un passo avanti. Dobbiamo essere questo tipo di squadra. Siamo fortunati ad avere altri due ragazzi che possono caricarsi il peso offensivo della squadra, ma è ancora meglio avere dei giovani che possono aiutare la squadra.
Il supporting cast di OKC si è infatti distribuita il resto dei punti segnati in maniera molto equa, vivendo una notte particolare soprattutto nel tiro pesante. I Thunder hanno chiuso la partita con il 49% di squadra da 3 punti, in cui spiccano le tre triple di Josh Huestis.
Per i Mavericks è invece notte fonda. Buone prestazioni arrivano da Harrison Barnes, doppia-doppia punti-rimbalzi da 23-13, e da Yogi Ferrel, 18 punti con 6/9 dal campo. Meno brillante rispetto alle ultime uscita ma comunque solida è la prestazione di Dennis Smith Jr. (15 punti e un perfettibile 6/17 complessivo) mentre è praticamente nullo l’impatto della panchina. Per i Mavs sarà una lunga stagione di sofferenza.