Philadelphia 76ers

Joel Embiid è Dio

Così dicendo radunò i nembi, sconvolse il mare

brandendo il tridente, tutti scatenò i turbini

di tutti i venti, e coperse di nubi

la terra e il mare; notte venne dal cielo.

Insieme Euro e Noto piombarono e Zefiro che soffia violento,

e Borea figlio dell’etere, che il gran flutto rovescia.

(Omero, Odissea. Libro V, vv. 291-296)

Movimento da Roberto Bolle in post. Jumper soffice in isolamento dalla media. Roboante stoppata in aiuto. Passaggio sopra la testa di qualsivoglia difensore per il tagliante. Euro-step hardeniano. Tripla a rimorchio. Abuso premeditato di Julius Randle. Joel Embiid come Sandro Nesta, Tempesta Perfetta.

Primo giocatore dopo Julius Erving 1982 con 40+ punti, 7+ stoppate, 7+ assist, il lungo dei Sixers ha travolto come un uragano i Lakers, nonostante lo Staples Center e la maglia più  della stagione. (“Mi sarebbe piaciuto chiudere con la doppia cifra in stoppate per la quadrupla doppia, complimenti ad Hassan Whiteside”). Elencare i numeri equivale a contare i feriti dopo un’alluvione: 46 punti con 20 tiri dal campo, fantascientifico 16 su 19 dalla lunetta, +19 in Plus/Minus (miglior Sixer con Simmons), tante triple (2, su 3 tentativi) quante palle perse. Career-high iper un ragazzo nato 23 anni fa a Yaoundé che ha preso la palla in mano per la prima volta l’altro ieri: un Sixer non segnava così tanto dall’ultimo Iverson (2006 vs Bulls). Quante ore col naso rivolto verso il cielo ogni tifoso di Philadelphia ha trascorso in attesa di un segnale, in attesa di manifestazione divina? Tantissime. Tanto che le ultime 35 volte che un Sixer ha segnato 44+ punto il suo nome era sempre The Answer. Dalle nuvole di Los Angeles, con un Kevin Hart – primo testimone dell’arrivo del Messia – impazzito a bordo-campo, è arrivato molto più che un avvertimento. Dimenticate tutto, dimenticate tutti. D’ora innanzi, il vostro nuovo Dio si chiama Joel Embiid.

Così twittando prese in mano i Sixers, sconvolse la Lega

sparando dall’arco, di tutti i talent-scout

il sopracciglio alzò, e coprì di vergogna colui che

gli preferì Andrew Wiggins; si oscura il pitturato.

Alla #1 furono pescati Ben e Markelle, e RoCo che difende forte,

e Saric figlio dei Balcani, che le second unit malmena a piacimento.

(Ode a Joelone, Libro I)

Precedente1 di 2

Page: 1 2

Share
Pubblicato da
Michele Pelacci

Recent Posts

NBA Christmas Day 2024: partite, orari, programma e dove vederle in TV e in chiaro

Il programma delle consuete partite di Natale organizzate dalla NBA

fa 2 giorni

La FIBA accoglie le parole di Adam Silver sull’arrivo della NBA in Europa: “Progetto concreto”

José Garbajosa convinto della bontà del progetto che vorrebbe portare avanti Adam Silver

fa 2 giorni

Mercato NBA, Bradley Beal non vuole lasciare Phoenix: “Io via? Nessuno mi ha detto niente”

La stella dell'Arizona non vuole abbandonare la franchigia dopo sole due stagioni

fa 2 giorni

NBA, Darvin Ham contro i Lakers: “Sono dei folli ad avermi mandato via”

L'ex allenatore gialloviola ha criticato le scelte del front office californiano

fa 2 giorni

Classifica NBA 2024-2025

Il quadro aggiornato notte dopo notte

fa 2 giorni

Lo strano caso di Carmelo Anthony: nel 2025 potrebbe diventare due volte Hall of Famer

Oltre a Melo in lizza anche Dwight Howard, Marc Gasol, Sue Bird e Doc Rivers

fa 3 giorni