(3-13) Atlanta Hawks 99 – 110 Boston Celtics (15-2)
Boston sei bellissima! 15 di fila! Pareggiato il miglior inizio nella storia della franchigia su un range di 17 partite, questi C’s sono anche a sole quattro partite dalla più lunga striscia di vittorie consecutive nella loro storia (19, nel 2008-2009).
Per avere ragione degli Hawks è servito un Kyrie Irving da 30 punti, 5 assist e 4 rimbalzi, con un incandescente Jaylen Brown da – career-high! – 27 punti. I due hanno segnato 57 punti con 25 tiri: piuttosto efficienti (e Jaylen ha pure tirato male, 3 su 7, dalla lunetta). Se a chiudere la partita ci ha pensato Uncle Drew, Jayson Tatum ha segnato tutti i suoi 14 punti nel terzo quarto. Altra ottima prova della #3 scelta all’ultimo Draft, che ha scritto sul tabellino pure 7 rimbalzi, 4 rubate e 2 stoppate. Solido contributo di Marcus Morris: 14 punti in 24 minuti e miglior Plus/Minus tra i suoi, +18. Nonostante una panchina poco produttiva (solo 18 punti, divisi tra i 10 di Smart, i 6 di Rozier e i 2 di Baynes) e una serata fredda per il grande ex di turno, Al Horford (7 punti in 33 minuti con 3 su 11 dal campo), i Celtics hanno sbancato la Philips Arena pur essendo stati sotto di 16 nelle fasi iniziali. Ancora mascherato, Kyrie è stato omaggiato di diversi cori “MVP! MVP! MVP!”.
Tra i padroni di casa, ultimi ad Est con 3 sole vittorie, è andato presto scemando l’entusiasmo dopo la miglior vittoria nella storia della franchigia: i 46 punti di scarto rifilati ai Sacramento Kings. Per coach Bud è da salvare la nuova, strabiliante prova di John Collins in uscita dalla panchina (18 punti e 7 rimbalzi, 3 dei quali offensivi) e la serata produttiva di Kent Bazemore (19 punti con 8 tiri e un preciso 7 su 8 in lunetta). Bene anche Taurean Prince (14 punti, 5 rimbalzi e 3 assist) e Dennis Schröder (23 punti con 18 tiri e 9 assist). Prova bruttina, invece, per Marco Belinelli: 4 punti con 2 su 10 dal campo.
(8-8) Orlando Magic 85-125 Utah Jazz (7-10)
Un bollente Rodney Hood incenerisce Orlando. Il prodotto di Duke University ha segnato 31 punti mostrando attimi di assoluta onnipotenza: un piacere tornare a scriverlo dopo i mesi passati dal ragazzo infermeria. Orlando è stata seppellita anche dai 25 con 11 rimbalzi di Derrick Favors: i 40 punti di passivo pareggiano la peggior sconfitta interna nella storia dei Magic.
Sempre orfani di Exum, Iso-Joe Johnson e Gobert, i Jazz hanno fatto leva su ottime prove realizzatore del duo Jerebko-Mitchell (27 punti con 20 tiri in due). Anche Rubio ha dato il suo apporto nei soli 16 minuti giocati: 9 punti, 6 rimbalzi e 3 assist. Il play spagnolo è reduce da un problemino al tendine d’Achille: saggiamente Snyder ne ha limitato il minutaggio. Utah ha perso pochissimi palloni (solo 10, 6 meno dei Magic) e tirato molto bene: 48% dal campo, 41,2% da tre e 94,4% dalla lunetta. É la prima vittoria stagionale dei Jazz lontano da Salt Lake City.
Hood era così caldo che hanno dovuto spegnerlo:
Discorso inverso, invece, per i Magic. Tutto è andato storto fin dall’inizio: pessima serata al tiro e insufficiente livello di concentrazione. Particolarmente negativa la prestazione di Nikola Vucevic: solo 8 punti e 2 rimbalzi, con 3 su 11 dal campo. Coach Vogel dovrà mettersi presto alle spalle questa rovinosa debacle. In una partita dal profondo garbage time finale, ha segnato 11 punti Marreese Speights. Ritrovato Elfrid Payton, è tornato anche – dopo 7 partite – D.J. Augustin, mentre Jonathan Isaac è alla terza assenza consecutiva causa infortunio alla caviglia. I Magic ne hanno perse 4 di fila (nonché 6 delle ultime 8) dopo un ottimo avvio di stagione. Orlando ha perso ogni singolo quarto. All’intervallo era sotto di 15 e non ha saputo rimontare.
Guarda i commenti