(16-3) Boston Celtics 98 – 104 Miami Heat (8-9)
I Celtics arrivano nella South Beach nella speranza di allungare ulteriormente la propria striscia di vittorie consecutive, ma trovano davanti a sé degli agguerriti Miami Heat che, con la sua coppia di guardie Goran Dragic e Dion Waiters, mettono al tappeto la franchigia del Massachusetts, arrestando la sua cavalcata trionfale nella Eastern Conference.
I Miami Heat non concedono nulla a Boston, e dopo un primo quarto da 16-27, nel corso della gara non frenano il proprio ritmo di gioco, obbligando Irving e compagni a dover inseguire per tutto il corso della gara.
Nell’ultimo quarto la squadra ospite sembra battere un colpo, cercando di compire una rimonta che però risulta impossibile a causa dell’eccessivo margine costruito dai giocatori della Florida. Gara sottotono per Hassan Whiteside, che colleziona solamente 8 punti e 10 rimbalzi.
(13-5) Golden State Warriors 91 – 108 Oklahoma City Thunder (8-9)
Che botta per i Golden State Warriors, che nella gara della notte vengono letteralmente fulminati dai Thunder, trascinati da un Russell Westfreakbrook che si prende finalmente la sua rivincita su Kevin Durant.
La formazione di casa, trascinata dal suo pubblico che non fa mancare mai la sua presenza quando torna a calcare il parquet la sua ex stella, tempesta di tiri i campioni in carica per i primi tre quarti, che a causa della prestazione difensiva di Paul George, non riescono a rispondere adeguatamente ai ritmi di Oklahoma, che li obbliga ad inseguire per tutto il corso della gara.
Russell Westbrook inoltre sfiora la tripla doppia, dimostrando che, pur non esprimendosi agli stessi livelli della passata stagione, per il titolo di MVP c’è anche lui in corsa.
Per i Golden State Warriors, dopo tre anni di completa egemonia, sembrano evidenziarsi le prime crepe in una stagione che ha già presentato diverse battute d’arresto rispetto a quanto ci aveva abituato fino ad ora.
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