Jaylen Brown
Credits to bostonherald.com
Cominciamo dunque da Jaylen Brown, la terza scelta assoluta dello scorso Draft. Ciò che subito balza agli occhi è il miglioramento delle sue statistiche: dai 6.6 punti e 2.8 rimbalzi di media della scorsa stagione, Brown è passato agli attuali 16.1 punti e 6.5 rimbalzi a serata. Inoltre, nella passata campagna Brown ha toccato quota 20 punti in una sola occasione, mentre in queste prime partite li ha raggiunti o superati sei volte, arrivando a quota 18 in altre quattro occasioni. Una maggiore fiducia nel suo tiro dalla media e dalla lunga distanza e migliori letture offensive hanno reso possibili buone percentuali dal campo, come il 40% da dietro l’arco. Altro dato statistico che evidenzia i suoi miglioramenti è il PER: da 10.3 è passato a 15.27, in linea con la media della Lega.
Il miglioramento di Brown è però ancora più evidente nei cosiddetti intangibles, cioè tutte quelle piccole cose che non rientrano nelle statistiche. Bisogna guardare allora a come ha imparato a gestire la sua esplosività e le sue lunghe braccia in difesa – la palla rubata contro Golden State ne è un valido esempio -, consentendogli di difendere sui 2, sui 3 e anche sui 4 avversari. Insomma, è vero che Brown deve ancora migliorare in diversi aspetti del gioco, playmaking su tutti, ma la sua versatilità e le sue caratteristiche fisiche si stanno rivelando fondamentali per il sistema di Boston già da ora. Se Brown continuerà a percorrere la strada intrapresa, i Celtics potrebbero avere tra le mani un All-Star in più nel giro di un paio di anni.
LEGGI ANCHE: appunti tattici: Boston Celtics forza 16