(8-14) Phoenix Suns 104-99 Chicago Bulls (3-16)
Basta il rientro di Devin Booker, out l’ultima partita per un’infiammazione all’alluce destro, per permettere ai Phoenix Suns di avere la meglio sui Chicago Bulls, la squadra che, numeri alla mano, si sta dimostrando la peggiore di tutta la lega.
Il 21enne, autore di una prestazione da 33 punti con 10 su 23 dal campo e 5 su 9 da tre punti, è sembrato subito in forma, senza alcun problema relativo al recente inconveniente fisico, dando quindi ai suoi quella spinta necessaria per superare una squadra come i Bulls che, a parte le prestazioni rispettivamente da 25 e 24 punti di Justin Holiday e Kriss Dunn, non è mai riuscita a rappresentare un pericolo concreto.
La partita è stata, specialmente nella seconda metà, un susseguirsi di parziali prima per una squadra poi per l’altra: prima 12-0 per i Suns nella prima metà del terzo quarto ed un vantaggio per 63-49, poi la rimonta fino a soli tre punti di svantaggio di Chicago in chiusura della terza frazione. Il quarto finale segue lo stesso copione: parziale di 14-2 per i Suns e poi rimonta fino a 3 punti di svantaggio sul 102-99 con poco più di 20 secondi sul cronometro. È stato TJ Warren, autore di 25 punti totali, a chiudere definitivamente la questione, la stoppata su una tripla di Markkanen e i due tiri liberi convertiti sul finale hanno permesso ai suoi di contenere la rimonta e di portarsi a casa una vittoria dopo 3 L consecutive.
(11-9) Denver Nuggets 77-106 Utah Jazz (10-11)
Terza vittoria consecutiva per gli Utah Jazz che, grazie ad un secondo tempo dominante (58-28 il parziale), hanno avuto la meglio sui rivali della Northwest Division dei Denver Nuggets. La sfida sicuramente più interessante è stata quella tra Derrick Favors e Nikola Jokic con il primo che sia statisticamente che a livello di singole giocate ha avuto decisamente la meglio sul secondo: ai 24 punti con 9 rimbalzi e 5 assist di Favors, infatti, fanno da contraltare i 7 punti con 6 rimbalzi e 6 assist di Jokic che, come dimostrato anche dal plus-minus di -20 non è mai stato veramente un fattore in questa gara.
Nonostante le pensanti assenze di Rudy Gobert e di Rodney Hood, i Jazz hanno potuto far affidamento, oltre che sul già citato Favors anche su Donovan Mitchell e Jonas Jerebko, entrambi in doppia cifra (così come Rubio). Non bastano a Denver i 18 punti di Gary Harris e gli 11 punti con 8 rimbalzi di Kenneth Faried, la grossa quantità di palle perse, di cui ben sette solo nel terzo periodo, sono state letali per l’apertura di un parziale non più colmato fino a fine partita.