Memphis Grizzlies

I Memphis Grizzlies hanno rifiutato qualsiasi offerta per Marc Gasol

Sono stati giorni movimentati in casa Memphis Grizzlies quelli successivi alla sconfitta contro i Brooklyn Nets: a partire dal post partita in cui Marc Gasol ha esternato la sua frustrazione per il mancato utilizzo nell’ultimo quarto e il licenziamento la mattina seguente del Coach della squadra David Fizdale le cui cause non avrebbero nulla a che vedere con il rapporto difficile tra i due, ma semplicemente con gli scarsi risultati ottenuti dopo l’ottima partenza con 5 vittorie ed 1 sconfitta come confermato dal GM Chris Wallace.

Tra questi due eventi, ma anche in seguito, dopo la nomina del nuovo coach J.B Bickerstaff diverse squadre hanno fatto dei sondaggi per il centro catalano, facendo leva sugli scarsi risultati della franchigia e sui rapporti non proprio idilliaci tra il nazionale spagnolo e il Coaching Staff. Nonostante queste premesse, la dirigenza ha rifiutato qualsiasi offerta, in quanto non sembra esserci alcuna volontà di ricostruire da parte dei Memphis Grizzlies e con il nuovo Coach ad Interim Gasol rimane, insieme a Mike Conley, ancora fuori a tempo indeterminato, al centro del progetto della squadra, chiamata a rialzarsi e a ritrovare la vittoria e riavvicinarsi alla zona playoff.

Tra le squadre che hanno sondato il terreno per il fratello di Pau non sembrano esserci al momento i Boston Celtics, che in passato non hanno nascosto il loro interessamento per il giocatore, ottimo per il gioco di Brad Stevens sia per IQ cestistico che per le doti di difensore, ma che in questo momento avrebbero come primo obiettivo, in caso di trade, un altro All Star e cioè Anthony Davis.

I Celtics in questo momento sono la migliore squadra NBA e hanno trovato un equilibrio perfetto e forse anche inaspettato dopo il tragico infortunio di Gordon Hayward, ma continuano a seguire gli sviluppi di alcune squadra, come i New Orleans Pelicans che in zona Deadline potrebbero già trovarsi fuori dalla corsa Playoff e decidere di attuare un processo di ricostruzione privandosi di pezzi pregiati per ottenere scelte e giocatori futuribili, cose che non mancano ai bianco verdi.

Guarda i commenti

  • Fanno bene i Celtics a non interessarsi del 32enne Marc Gasol, un anno più anziano di Horford, che garantirebbe solo un tiepido miglioramento sul piano tecnico, a rimbalzo e sulla produzione offensiva, senza considerare che mai i Menphis accetterebbero di scambiarlo per un altro ultratrentenne.
    Fanno bene ad aspettare l'occasione giusta per Davis o, al limite, in caso di buy out di Okafor, a ripiegare sull'ala forte dei sixers, con un contratto al minimo a basso rischio.
    Anthony Davis, quando e se i Pelicans lo metteranno sul mercato, probabilmente farà la sua lista di destinazioni preferite, anche se la squadra non sarà obbligata ad assecondarlo e sicuramente la sua sarà una lista di contenders. Tra le possibili contenders di quest'anno o dell'anno prossimo, Boston sembra avere il pacchetto più intrigante da offrire a New Orleans, avendo una prima scelta presumibilmente molto alta e non protetta (Sacramento nel 2019, se i Lakers continuano a fare un buon campionato da squadra in costruzione), un giocatore forte ed esperto come Horford (il cui contratto non sarebbe un ostacolo a lungo termine per offrire un max contract a Demarcus Cousins), un ottimo giocatore di riempimento del roster come Marcus Morris e (purtroppo, ma qualcosa di veramente grosso si deve sacrificare per uno come Davis) uno tra Tatum e Brown, prendendosi anche carico per due anni del contratto dell'ormai inutile Asik.
    Quale altra contender NBA può offrire di più?
    Se Ainge ci dovesse riuscire, avrebbe in mano già da quest'anno una squadra potenzialmente da titolo e con l'aggiunta di Hayward nel 2018-19 una probabile dinastia dei prossimi anni..

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Pubblicato da
Francesco Grisanti

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