Jimmer Fredette
Credits: Photo by Bill Baptist/NBAE via Getty Images
A BYU Fredette si è fatto tutti gli anni del college, diventando una superstar assoluta per le sue incredibili doti realizzative. Nell’anno da senior metterà a referto 28.9 punti di media, tanto da guadagnarsi la stima incondizionata di una personalità non proprio alla portata di tutti: Barack Obama. L’ex presidente USA dirà di lui: “Incredibile, ovviamente è il miglior realizzatore di tutto il Paese. Un grande talento”. Draftato dai Bulls alla 10 ma girato ai Kings, fa partire la Jimmermania, una sorta di Linsanity ante litteram che porta ad un aumento del 540% della vendita di magliette in quel di Sacramento. Stiamo parlando di un giocatore che metteva 30-footer dal nulla come fosse Steph Curry e faceva impallidire Kawhi Leonard neanche fosse il peggiore degli undrafted. Fu un Draft strano (Derrick Williams alla #2, Kanter alla #3), ma sicuramente molti si aspettavano di più da chi, grazie al suo straordinario talento, aveva portato il college sul prime-time della TV nazionale. Relegato alla D-League dopo annate fra Bulls, Pelicans e Knicks, Fredette ha scelto l’immortalità cinese alla mediocrità americana da possibile roleplayer. Ora agli Shangai Sharks, il Giovinco d’America (ricordiamo, è un classe 1989) fa impazzire orde di tifosi con prestazioni da 50 e più punti e lotte senza quartiere con Stephon Marbury. A 28 anni c’è bisogno davvero della Cina per sentirsi dei campioni?
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Molto irritante nella sua supponenza da "bambino" quando è stato a Roma... si è presentato i NBA con una media di 22 punti nelle prime 3 partite e 55 (!!) alla settima...