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Campioni in cerca di un ultimo contratto, role-player in cerca di gloria, talenti inespressi a caccia di rivalsa. Esiste un mondo molto variegato fuori dall’NBA, fatto di pallacanestro per tutti i gusti e per tutte le tasche. La globalizzazione ha toccato anche il basket statunitense e sono sempre di più i giocatori formatisi negli USA che, ad un certo punto nella loro carriera, decidono di tentare la fortuna altrove, in realtà cestistiche precedentemente inesplorate.
Dalla Cina al Giappone, passando per il fascino del Vecchio Continente, il richiamo del basket d’oltreoceano (nel senso inverso) è diventato un’occasione per molti: Anthony Bennett, con l’etichetta di prima scelta peggiore di sempre, è sbarcato in Europa e si è preso (senza meriti) un’Eurolega. Marbury e Fredette predicano basket in Cina, osannati come divinità pagane della palla a spicchi.
Quanto è davvero sviluppato il fenomeno migratorio dagli Stati Uniti? Scopriamo insieme i dieci giocatori che hanno scelto di portare i propri talenti in un basket diverso.
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Molto irritante nella sua supponenza da "bambino" quando è stato a Roma... si è presentato i NBA con una media di 22 punti nelle prime 3 partite e 55 (!!) alla settima...